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NABOER regia di Pål Sletaune

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  28/04/2021 10:34:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dalla Norvegia un thriller psicologico con sfumature horror, debitore, fatti i netti e dovuti distinguo al cinema di Polanski o Lynch. Ovviamente Pal Sletaune non ha la stoffa dei suoi ben più noti colleghi, eppure sforna un lavoro intrigante, nonostante le finalità siano palesi già dopo pochi minuti. In parole povere dove si vada a parerare è intuibile con largo anticipo, tuttavia le atmosfere malsane, la cupezza degli ambienti e il labirintico incubo psico-geografico (mi si passi il bizzarro tremine) a cui lo spettatore, insieme al malcapitato John, viene sottoposto, stimola ed incuriosisce senza annoiare, complice una durata contenuta in cui il materiale viene proposto compatto, senza il pericolo di sbrodolare nel superfluo come spesso capita a giovani filmaker posseduti dal demone del narcisismo e dell'ostentazione gratuita. La validità di "Naboer" si trova anche nell'abilità con cui vengono mescolate le carte sino ad un finale chiarificatore. Ci si muove in un territorio indefinito tramite emozioni palpabili: il dolore del distacco, il senso di colpa oltre che all'elaborazione delle perdita, fanno precipitare John nelle sue paure più profonde incarnate nelle seducenti vicine di casa con cui scatena un gioco perverso fatto di violenza e sesso. Nota di merito per la scena tra John e la lolitesca Julia Schacht, mix straniante di erotismo, sadomaso e fantasie dirty.