caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LE CONSEGUENZE DELL'AMORE regia di Paolo Sorrentino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Marco Iafrate     8 / 10  31/12/2007 00:04:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Ogni uomo ha il suo segreto inconfessabile", qual'è il segreto di Titta Di Girolamo, cinquantenne schivo e silenzioso che passa intere giornate alla hall di un anonimo albergo di un'anonima cittadina della Svizzera a fumare sigarette, a giocare di tanto in tanto ad asso pigliatutto con conoscenti occasionali e ad osservare il niente che gli scorre quotidianamente davanti con l'espressione di chi è totalmente refratterio agli impulsi della vita? Un uomo, come si definisce lui stesso "senza immaginazione" che non accenna ad un sorriso neanche quando assiste da una finestra al siparietto di un passante che centra un palo della luce per voltarsi a guardare una ragazza ; la classe non è acqua, Paolo Sorrentino è un bravissimo regista, non è da tutti portare sul grande schermo un noir di questo livello dove a prevalere sono la profondità degli sguardi, l'alternanza della tenerezza con il cinismo delle espressioni, i lunghi silenzi ; i dialoghi sono ridotti all'essenziale, nessun fiume di parole a distogliere lo spettatore dalla semplice bellezza delle immagini, in un panorama di cinema Italiano che da un decennio è pregno di panettoni-movie e commediole sexy, ostaggio di pseudo attrci-veline e fotomodelli da baraccone nonchè di famiglie borghesi perennemente in crisi isterico-matrimoniale, film come questo devono essere custoditi come diamanti di rara bellezza.
Il torpore fisico e mentale del protagonista, periodicamente alternato a veloci incursioni in una banca svizzera con misteriose valigie colme di denaro, rischia di alterarsi completamente alla richiesta di un saluto della bella cameriera che lavora dietro il banco del bar dell'albergo, "non sottovalutare le conseguenze dell'amore" si annota sul taccuino Titta Di Girolamo, niente di più vero, l'epilogo gli darà ragione, l'amore, appena abbozzato, è un sentimento che non riesce a penetrare la dura corazza di Titta, è un fiore che non vedrà mai l'inverno, ma che servirà come reagente per il coraggioso riscatto della sua esistenza.
Il film si può considerare un ritratto della solitudine, un uomo inglobato nel suo dolore, nella sua condizione di burattino manovrato da forze che vanno al di là della sua comprensione, un uomo che per sfuggire la sua triste quotidianità tutti i mercoledì mattina, alle dieci, da ventiquattro anni si buca regolarmente, la famiglia si riduce a brevi contatti telefonici. In questo vuoto, Sorrentino costruisce un film claustrofobico ma di eccezionale coinvolgimento emotivo, la suspance è costante, una sceneggiatura solida coadiuvata da una splendida fotografia e una colonna sonora puntuale nei momenti che accompagnano l'azione ; un Toni Servillo semplicemente strepitoso, l'ipnotica imperturbabilità del suo sguardo rapisce lo spettatore fin dalle prime immagini, il migliore strumento che poteva capitare nelle mani del bravo Sorrentino, una simbiosi che fa di questo film una prova d'autore.