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ANGELI VIOLATI regia di Koji Wakamatsu

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Un topo in LSD     8½ / 10  04/08/2013 17:58:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
X SPOILER X

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Una pellicola che si apre con una sequenza di fotogrammi raffiguranti mani, piedi, occhi, sorrisi, seni e sederi femminili, quasi a tracciare l'anatomia della bellezza di questi "angeli".
Da sottolineare la melodia malinconica che accompagna la sequenza.
Successivamente ci imbattiamo in un uomo misterioso, un uomo che spara colpi di pistola davanti al mare.
A questo punto si entra nel vivo del film. In un dormitorio per infermiere (tutte molto graziose e con una candida vestaglia bianca) vediamo una meravigliosa scena di sesso lesbo tra due ragazze, scena alla quale assisteranno tutte le altre.
All'improvviso l'uomo "del mare" appare davanti a una finestra e le infermiere decidono di farlo entrare per condividere con lui quella visione "scandalosa".
La decisione si rivelerà tragica, infatti l'uomo è un killer che, una dopo l'altra, ucciderà quasi tutte le ragazze, tutte tranne una.
Qui il film diventa veramente claustrofobico e malato, importante la scena nella quale una delle ragazze si offre al killer e lui si dimostra incredibilmente bloccato, quasi a suggerire un problema d'impotenza (eloquente a riguardo la sequenza delle ragazze nude intente a ridere della sua "prestazione").
Spiazzante il finale con l'uomo e la superstite che si lasceranno andare a momenti di tenerezza, cercando di scoprire l'uno l'identità dell'altro.
Ultimissime sequenze con dei fotogrammi di scontri tra polizia e manifestanti, l'ho trovato un po' forzato questo messaggio politico.
Bellissimo il dialogo con il quale la più "anziana" delle ragazze tenterà di far ragionare il killer, ben giocata l'alternanza con le poche scene a colori, dialoghi ridotti al minimo, ottime musiche, sublimi le ultime sequenze a colori con quel "quadro" di corpi nudi pieni di sangue.
Una grande opera misogina, simbolica, violenta e carica di erotismo.