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DRAG ME TO HELL regia di Sam Raimi

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Woodman     8 / 10  18/11/2013 20:59:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'intrattenitore paciughino, l'enfant prodige che antepone la passione alla scuola, un maestro delle seconde file, motore underground, barocchismo grottesco e nonsense, irriverenza e un mare di amore per la settima arte. Quando l'amore per il proprio mestiere trapela così forte (ed è cosa assai ardua, per la quale Sam Raimi meriterebbe la stessa attenzione riservata a Tarantino) si è disposti a perdonare molte cose.

Con questa sorprendente pellicola il buon Sam non si perde in ciance troppo ancorate alla nostalgia, evitando di appiattirsi o di riciclarsi. "Drag me to hell" è, va quindi detto, un grande ritorno. Un'opera di fine e potente intrattenimento, che gioca il tutto e per tutto sulle situazioni immancabilmente umoristiche e stravaganti, sul gioco di squadra appassionato fra tecnici e interpreti, bruciati dalle luci ora gelide ora folgoranti, serviti da un copione scoppiettante e dinamico.
Splendida la scena della selvaggia lotta in macchina con la signora Ganush, così come quella al cimitero che precede il pazzesco finale.
Alcuni momenti di spavento sono assai saporiti, le visioni orrorifiche sono ben rese, e si procede sommando, alternandolo a momenti più o meno placidi, il disgusto degli effetti volutamente repellenti, che divertono e inorridiscono allo stesso tempo, esplodendo a sorpresa. Un risultato sanissimo e soddisfacente, oltre che, ovviamente, sempre più sorprendente.
Meno riuscita la parte dell'evocazione con Adriana Barraza.

Tutto da gustare, comunque.

Consigliato anche a chi non è mai stato fan di Raimi.