caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA regia di Luis Buñuel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
paul     10 / 10  17/09/2004 15:36:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Signori, tanto di cappello al grande Bunuel. Siamo di fronte al surrealismo allo stato puro, al sogno e ai riferimenti freudiani, alle stravaganze Dalìniane e simboliste. Bunuel attacca il sistema con l'arma a lui più congeniale, nonchè la più efficace: l'ironia. E lo fa con un'atemporalità sia di narrazione (il sogno interrompe spesso lo svolgersi dell'azione), che di discorso (non è un attacco ad un preciso momento storico, ma alla storia in generale). I Thèvenot e i Sènèchal siamo un pò tutti noi, che siamo allo stesso tempo clero, borghesia, esercito. Ma anche gli insulsi rivoluzionari, che testano uno dei pochissimi riferimenti all'epoca.
La scena ricorrente invece dell'allegra brigata che cammina lungo una strada deserta è anti-romantica e fortemente simbolista: basterebbe questa a spiegare tutto il film. Gli eroi bunueliani camminano senza scopo lungo la strada, e al contrario di tempi moderni, qui si sa dove porta tale strada: al nulla. L'idea di sogno come arma per combattere la noia borghese sottoposta da Bréton nei suoi famosi manifesti surrealisti, è qui usata dal Maestro Bunuel per demistificare un'intera classe sociale, abulica, non per correggere. Bravissimi come sempre gli attori (molti aficionados), che assomigliano non poco ai protagonisti dell'Angelo sterminatore. Su tutti un sempre brillante Fernando Rey. Capolavoro da collezione.