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VOGLIO LA TESTA DI GARCIA regia di Sam Peckinpah

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Ciumi     9 / 10  18/02/2011 19:11:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se "Il mucchio selvaggio" acquistava nuova forma, e una brutalità più profonda, con la comparsa in scena del generale Mapachi, "Voglio la testa di Garcia" si apre con una figura quasi identica (tra l'altro lo stesso attore), boss assiso nel suo regno, uomo più crudele degli altri miserabili crudeli.
E' in sostanza un altro Western, per atmosfera, per personaggi, per l'azione, e ancora una violenta parabola dell'uomo fallito; ma dentro, questa volta, vi è incastrata una storia d'amore: tenera seppure bruta, fedele seppure traditrice, immatura ma non più giovane, venale, passionale, senza futuro.
E nella colonna sonora di un Messico in tutti i suoi colori - ma cupo, polveroso, corrotto, tra cani affamati e silenzioso, quasi in lutto - un morto. Un amante morto, come morirà l'amore. Anzi la testa appena, in decomposizione, e con essa il viaggio di ritorno, tra monologhi e sparatorie, è deprimente e sanguinoso.


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