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AVATAR regia di James Cameron

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JohnRambo     6 / 10  11/05/2010 00:54:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "colpevole" ritardo ho finalmente visto il lunghissimo film "Avatar", tripudio di animazione tridimensionale, uno dei primi film diffuso in Italia anche nella versione 3D che ha avuto solo l'effetto di moltiplicare i mal di testa causati dalla versione standard.
Guardandolo, ho pensato a quei film della Disney, come "Mary Poppins" o "Pomi d'ottone e manici di scopa", in cui cartoni animati ed esseri umani dialogavano serenamente tra loro, ed i bimbi si esaltavano nel seguirli. Questo "Avatar" è più o meno la stessa cosa, in chiave moderna: un enorme videogioco dove umani ed pupazzi animati si confondono. Con due aggravanti: la prima è la moltiplicazione indiscriminata, senza alcun controllo, della virtualità rispetto alla realtà; la seconda è la totale mancanza di "anima" che questi "avatar" lasciano nel cuore, un senso impressionante di freddezza e di vuoto.
La storia è marginale perché l'unica ragione per cui questo film è stato prodotto è appunto l'uso sfrenato degli effetti speciali e dell'animazione computerizzata.
Provo comunque a raccontarla. Per farlo, potrebbe bastare il minestrone di alcuni buoni film senza tempo: "Matrix", "Guerre stellari", "Il pianeta delle scimmie", "Alice nel paese delle meraviglie", "Balla coi lupi", "Alien", "Predator", ed altri che ora non mi vengono in mente (ma ci sono).
Cosa comunica Avatar? Un generico amore per la natura, assolutamente in contrasto con l'uso delle più moderne tecnologie di animazione computerizzata, il rifiuto per la realtà a favore di una virtualità di pupazzi, che naturalmente sono selvaggi ma infinitamente più sensibili dei rudi e spietati e civili conquistatori; parlano con gli animali e la natura e fanno tante altre cose che oramai sulla Terra ci siamo scordati, avendolo trasformato di fatto in un pianeta morto a causa dello sfruttamento senza controllo delle risorse naturali, appunto. Come dicevo, selvaggi, ma forti come leoni, e di fatti i cattivissimi terrestri questa volta devono battere in ritirata.
Quando una civiltà vacilla, perché crede in scatole vuote e basta, è ovvio che un po' si cerchi qualcosa di "sostanziale" nel passato. Film come questo dovrebbero avere il loro modello nel capolavoro "L'ultimo Samurai". Peccato non sia questo il caso. Data la mancanza di scene eccessivamente crude e violente, la totale assenza di scene d'amore, ma solo di un affetto appena accennato (tra selvaggi virtuali, mai tra esseri umani), mi viene da pensare che "Avatar" sia stato pensato soprattutto per le giovanissime generazioni assetate di Alti Ideali. Ma la grandissima mole di informazione computerizzata, la molteplicità dei colori, la magnificenza visiva oscurano tale scopo, lasciando comunque il senso dello stupore vuoto ai giovani ed una parziale insoddisfazione ai meno giovani.
Vabbé, chi scrive ha sperato che i selvaggi, buoni ed eroici, soccombessero all'urlo di Leonida "Preparatevi alla gloria!", ma per una volta è rimasto deluso.

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Giulianino  11/10/2010 22:04:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E sei stato anche bravo, io ho dato 5 ma mi pento di essere stato così di manica larga.

era da 4