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TWILIGHT SAGA: NEW MOON regia di Chris Weitz

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valerio1989     7 / 10  27/01/2010 14:36:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Novembre 2008 è stato il mese di Twilight, un fenomeno incredibile che in sole 24 ore è riuscito a recuperare i soldi spesi per la realizzazione. Tuttavia, come spesso accade, gli incassi non corrispondono alla qualità effettiva della pellicola e Twilight traballava sotto molti punti di vista, soprattutto quello tecnico. La Hardwicke è stata apprezzata per aver realizzato il suo film con il tocco e la delicatezza di una donna ma se si esclude questo sono davvero pochi gli aspetti tecnici che si salvano nel primo film della saga.

Novembre 2009, il fenomeno continua. A distanza di un anno dal primo capitolo, New Moon dimostra che la saga della Meyer è una vera e propria gallina dalle uova d’oro. Cosa dire del film stavolta? Il testimone è passato a Chris Weitz, regista, tra le altre cose, del quantomai mediocre La Bussola d’oro, un film in cui a causa delle interferenze da parte della produzione è piuttosto difficile valutare i meriti e le colpe del regista. L’unica considerazione che si può fare è che il cast, in particolare quello giovanile, sembra essere stato diretto piuttosto bene ed è stato proprio questo uno dei motivi che mi ha portato ad apprezzare la scelta di Weitz come regista di New Moon. Checchè se ne dica, il risultato finale mantiene le aspettative, dove per aspettative non si intendono né quelle delle twilighters, che si aspettavano un capolavoro, né quelle di chi l’ha stroncato a prescindere. Il film ha rispettato le mie aspettative perché quello che volevo era una pellicola in grado di riprodurre il (non tanto entusiasmante) libro. E non posso fare a meno di sorridere se penso ai molti ragazzi che sono entrati in sala aspettandosi un film sanguinolento su vampiri e licantropi e che ne sono usciti mezzi addormentati sostenendo che il film era uno schifo. Purtroppo il fenomeno generato dai libri della Meyer ha creato delle aspettative eccessive che non possono essere rispettate perché il materiale di partenza non lo consente. Passando ad altro, Kristen Stewart torna nei panni di Bella Swan e, ancora una volta, in modo estremamente convincente, tanto che il personaggio sembra esserle stato cucito addosso. Decisamente meno positiva è la prova del mediocre Robert Pattonson, che avrà pure orde di ragazzine che lo desiderano ma che in quanto a recitazione se la cava davvero male. Persino nei momenti in cui recita Shakespeare riesce ad essere monoespressivo e la sua faccia che ogni tanto compare aleggiante sullo sfondo non fa di certo bene al film. Molto interessante invece Taylor Lautner che, nei panni di Jacob Black, dimostra di essere molto più espressivo, carismatico e intenso del divo Edward. Il resto del cast passa piuttosto inosservato e non ci sono punte che spiccano particolarmente, neanche Michael Sheen risulta pienamente convincente. La sceneggiatura, così come nel primo film, ha qualche difetto e la colonna sonora resta sempre interessante, anche se mi avrebbe fatto piacere se avessero ripreso alcuni temi di Twilight, come la Bella’s Lullaby. Purtroppo la scena ambientata a Volterra non riesce ad essere intensa come dovrebbe o come lo era nel libro ma fortunatamente non ci sono momenti imbarazzanti come il volo tra gli alberi del primo film. C’è una scena che invece mi ha particolarmente colpito, ed è quella in cui passano i mesi e Bella è sempre davanti alla finestra… gran bel movimento di camera, mica come quella pessima ripresa circolare di Twilight nel momento in cui Bella dice “so cosa sei… un vampiro”!

Tirando le somme, c’era da aspettarselo che il film non sarebbe stato questo capolavoro che molte credevano ma a mio avviso non è neanche tutto da buttare, anzi, alcuni aspetti sono interessanti. E adesso aspettiamo Eclipse, tratto dal libro più riuscito della saga e con il regista più promettente finora: David Slade.