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OMBRE ROSSE regia di John Ford

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Dom Cobb     7½ / 10  15/06/2018 16:40:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un gruppo di eterogenei personaggi si ritrova, per vari motivi e in seguito a varie circostanze, nella stessa diligenza in viaggio attraverso il territorio degli indiani di Geronimo: fra di essi, un fuorilegge, un dottore alcolizzato, una prostituta e un baro. Non sarà facile arrivare sani e salvi a destinazione...
Fra i vari generi che nella giovinezza del cinema hanno riscosso più successo fra il pubblico, il Western è senza dubbio quello più popolare, nonché quello forse più affascinante per il modo in cui, soprattutto per quanto riguarda gli americani, esso è divenuto ben presto l'incarnazione di un'epoca mitica e quasi leggendaria, dove storia e finzione si incontrano e scontrano di continuo e che nelle sue rappresentazioni cinematografiche ha assunto connotati romantici e nostalgici. Il genere esisteva già dai tempi della "Grande rapina al treno" di Porter, e nel corso dei decenni seguenti si era già sviluppato nella serie di convenzioni e stereotipi che oggi ancora tutti conoscono.
In questo quadro, "Ombre rosse" potrebbe rappresentare idealmente l'inizio del prossimo naturale step evolutivo del genere, non tanto a livello di forma o contenuti, ma a livello di stile: sia John Ford regista che John Wayne attore non erano estranei al mondo della frontiera al momento di girare insieme il film, ma è indubbio che sia stata proprio questa esperienza a catapultare entrambi nell'olimpo delle leggende viventi del cinema. Con "Ombre rosse", il Western ha trovato in Ford l'uomo che lo ha trasformato da genere a basso costo e di superficiale avventura in grande epopea ad alto tasso di spettacolarità e in Wayne un volto carismatico e memorabile con cui acquisire una dignità che prima gli mancava.
Con queste premesse, una volta assodata l'importanza che il film ha avuto nel suo influenzare un genere prima ancora a suo modo incompleto, ammetto di non trovarlo un capolavoro. In parte è un pregiudizio personale, visto che in tutta la mia vita non ho mai trovato un genere di film che mi interessi meno del western classico all'americana (tranne forse l'horror, lo slasher e il monster movie): tutto, dai suoi interpreti al suo stile dalle grandi immagini ma privo di emozioni e la retorica di cui a volte sa essere pregno, sono tutti elementi che me lo rendono ancora oggi piuttosto ostico. E "Ombre rosse", a dispetto delle sue qualità, li contiene un po' tutti. Non aiuta il fatto che la scena madre del film, ossia l'inseguimento con gli indiani, si lascia attendere e, sia nella durata ridotta che nella tecnica, molto competente ma non proprio rivoluzionaria, lasci un po' a desiderare: è senza dubbio una bella sequenza, ma di simili ne ho viste altre fatte ugualmente bene; forse il bianco e nero ha qualcosa a che farci. E, soprattutto, non ho mai provato tutta questa adorazione per John Wayne: è il classico tipo d'attore a cui non serve recitare visto che si limita a interpretare sé stesso in ogni film che fa. Non lo odio, gli sono solo alquanto indifferente.
Per fortuna, i personaggi sono ben delineati nella loro semplicità


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e il ritmo non si affloscia mai, risultando privo di tempi morti. E, come ho già detto, il tasso di spettacolarità e l'azione ben girata sono comunque degni di nota. Il prodotto finale non si merita secondo me di essere definito uno dei migliori film di tutti i tempi (d'altra parte sono un pessimo giudice sotto questo aspetto), ma come sano intrattenimento vecchia scuola sa offrire molto anche con tutti gli anni che ha alle spalle.