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L'INFERNALE QUINLAN regia di Orson Welles

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  21/02/2008 13:29:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A mio parere la più alta rappresentazione cinematografica del bene e del male, dal titolo "Touch of Evil" e dal primo minuto, non ho potuto far altro che pensare al famosissimo simbolo, un bianco e nero che Welles mischia vorticosamente e magistralmente con un continuo gioco di luci ed ombre, ok è un noir, ma che B/N ragazzi.
Tutta la pellicola del resto è una continua messa in opera di simbologie vertenti questo tema, Pancho di nero vestito in contrapposizione ad un bimbo in fasce bianche, il piccione e le sue uova (che Quinlan romperà cercando frettolosamente poi di "ripulirsi"), e gli onnipresenti, assidui, continui cambi di contrasto.
Insomma anche Stanley Kubrick ha avuto il suo maestro: Orson Welles, in una tematica come in "Arancia Meccanica" dove abbiamo un'istituzione, ipotetica rappresentazione del bene ed il singolo soggetto, il male.
Il riferimento a questo film per quanto riguarda Kubrick è per la scelta di mostrarci una realtà distorta, con un uso smodato del grandangolare.
Hank Quinlan non è poi tanto diverso da Foster Kane, "non riprenderò il distintivo finchè i cittadini non mi richiameranno" un personaggio agli antipodi della lealtà, inizialmente presentatoci nei primi piani più significativi, con un'ombra che letteralmente divide il viso, oscurandone l'altra metà, quella parte di personalità maledetta ed ambigua non visibile immediatamente agli altri.
Scelta non casuale il carattere del tutto simile allo zio Joe, entrambi arroganti, che non ascoltano mai quando gli si parla, che non ti fanno neanche finire.
Una grandissima lezione di tecnica, forse un pò di maniera ma ineccepibilmente all'avanguardia (avanti almeno di 40 anni), tecnicamente perfetto appunto, in poche parole, anche configuratamente parlando, un capolavoro.
Da ricordare l'incredibile piano sequenza iniziale di 3 minuti, tanti quanti quelli impostati sulla bomba, e la fine tra i rifiuti della città, tra i rifiuti che restano, che non sono mai stati portati via.

Debiti con "Riso amaro".
Invia una mail all'autore del commento Aliena  22/02/2008 23:21:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
notevole commento che ti smerdi nel finale..
che c'entra riso amaro?
welles odiava il neorealismo
i debiti di welles
(sempre se li ha ghghghgh)
sono con il teatro, shakespeare...
Invia una mail all'autore del commento wega  23/02/2008 15:50:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh meno male perchè iniziavo a preoccuparmi....
Non so ma ho respirato un'atmosfera del film italiano in più punti, e nella sequenza al motel, pancho mi sembra, è stato diretto come lo era stato Gassman nel film di De Santis, anche l'inquadratura stessa è la medesima,
beh ovviamente è un'impressione mia per carità, ma se mi dici che non centra nulla, tu che conosci bene Welles, sono pronto a ricredermi..ti ringrazio per il "notevole" commento...vorrei fartelo ridire attaccata alla macchina della verità però!!
E' senzaltro meglio la rece.
Invia una mail all'autore del commento Aliena  24/02/2008 16:07:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ah peraltro
http://www.filmscoop.it/commenti/default.asp?idFilm=1498&idCommento=323880
Invia una mail all'autore del commento Aliena  24/02/2008 16:07:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ahahhaaha
maddai
non è vero che sono la guardiana di quinlan!
semmai la custode di welles ghgh
uhm
pancho al motel?e gassman? mh
magari è perchè fanno tutti e due i chichi latini pieni di sè..no?
in realtà mi sfuggono le due scene al momento
(gassaman quando ad esempio? a proposito ma quanto già bravo era gassman in uno dei suoi primi film?)

io ti dico che non c'entra nulla solo perchè ho letto un intervista dove Welles dichiara esplicitamente che non ama il neorealismo
(cosa abbastanza visibile nei suoi film barocchi)
eppoi si rifà poco niente ad altri registi
e non penso che dica questo per arroganza ma effettivamente aveva poco tempo per anadre al cinema o cose del genere

comunque c'è anche da dire che riso amaro è il meno neorealista tra tutti
però mah.. l'accostamento mi stride un po'
magari è bigottaggine mia eh..

notevole l'ho pensato veramente,
la frase che richiama propriamente kane, le uovina che quinlan fa esplodere, pancho in camisa negra ecc
eddai che lo sai anche te di aver fatto un buon commento
(apparte la frase finale gh)

Invia una mail all'autore del commento wega  08/05/2008 23:22:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ma mica vero però...io ho un'intervista in cui riteneva De Sica il più grande di tutti, e "Sciuscià" il miglior film che avesse mai visto.
Invia una mail all'autore del commento wega  25/02/2008 11:02:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Verissimo che "Riso amaro" è il meno neorealista di tutte le pellicole, almeno tra quelle che ho visto...
La scena è di Gassman (eh sì assolutamente il più grande attore italiano) quando sente la musica dal grammofono all'inizio del film, Pancho, se non sbaglio(ma occhio che sì..) è inquadrato che entra di colpo dalla porta..mentre Gassman si fa strada tra la gente, che però, per il ritmo della musica, e la recitazione fisica dell'attore, mi ha ricordato assolutamente "Riso amaro"...poi dai magari è un'impressione solamente mia...paranoica e da quasi-->pseudo-critico cinematografico.
Ti ringrazio ancora per quanto riguarda il commento..magari potrebbe sembrare buono se avessi una più discreta proprietà di linguaggio o una licenza un pò più poetica...
Ciao Aliena alla prossima, a presto.
Invia una mail all'autore del commento Aliena  01/03/2008 13:00:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
allora
una cosa è proporre un interessante analogia o l'interpretazione tua
una cosa è dire che welles ha debiti con riso amaro
per la libera interpretazione e i vari collegamenti, ti appoggio in pieno
in fin dei conti un film vive nella sua fruizione e i vari fruitori hanno (si spera) una testa che può elaborare come meglio crede ciò che ha visto

per quanto riguarda il debito che trai da una tua impressione
beh non è tanto da buon pseudo critico
in quanto non c'è una minima pseudo base filologica che sostenga la tua argomentazione
se non la tua impressione
su Welles ho letto molto (ovvio non tutto)
in particolar modo esaminai il singolo rapporto che tenne con l’Italia
e se ti dico che da neorealismo Welles non prende proprio nulla
fidati oppure informati se vuoi ho un’interessante lista bibliografica da passarti

comunque se ti può essere di consolazione
anche Bazin* incorse in un errore simile
durante un intervista con Welles gli propose la sua interpretazione di quinlan e vargas
superba esegesi (che prealtro ho usato come spunto per la recensione)
ma che Welles confutò in todo
-tralasciando che orson aveva una spiccata tendenza a dire il contrario su qualunque cosa gli venisse riferita
e che effettivamente l'interpretazione baziniana su TOE è particolarmente acuta e ben si sposa con l'amore di welles per shakesperae-

andré bazin insomma il padre dei cahier du cinema, il creatore del termine pianosequenza, il primo che ha scritto un libro su Welles, ah.. leggitelo è bello e contiene l’interevista di cui ti riferivo, talaltro è curato da quella che fu la mia relatrice alla laurea tr.

ciao wega
e complimenti per i collegamenti (non sto scherzando)
hai una bella memoria fotografica
ma non spacciarli come dati di fatto..

Invia una mail all'autore del commento wega  01/03/2008 18:39:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non leggo molto, anzi, però accetto molto volentieri la lista, sono sicuro che verrà buona... sopratutto di Bazin, è quello a cui è stato dedicato "i 400 colpi" (ahn tra l'altro c'ho "visto" una citazione pure qui..cioè da parte di Fellini quando farà "Amarcord", ma è l'ultima giuro!), no?
Ciao Aliena buona serata.
Invia una mail all'autore del commento wega  25/02/2008 11:22:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non fraintendermi, "quasi-pseudo" è neanche "pseudo critico cinematografico", sia mai si fraintendesse ad una mia auto-allusione o meglio illusione, di carattere cinematografico..