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L'INFERNALE QUINLAN regia di Orson Welles

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amterme63     7½ / 10  08/01/2008 22:29:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cominciamo dalle cose positive. Prima di tutto il grande coraggio di Orson Welles ad accusare a livello istituzionale il suo stesso paese, cioè gli Stati Uniti. In questo film è un messicano che dà una lezione di rettitudine e onestà ad un disonesto e sbrigativo funzionario americano. Il messicano è ben vestito, di belle maniere, felicemente sposato; l’americano è sciatto, sgradevole, vizioso. Viene rovesciato il luogo comune che vede gli USA e gli americani più belli e superiori in istituzioni e maniere agli altri paesi. Volutamente non si concede alcun appiglio ottimistico finale. Già con “Quarto Potere” Welles aveva dato il via alla travagliata tradizione del cinema di denuncia civile americano, che porterà fino all’altro grande ciccione cineasta americano, cioè Michael Moore.
Inoltre c’è la grande perizia tecnica di Welles e ce ne dà subito un saggio virtuosistico nelle scene iniziali, in cui la cinepresa diventa una specie di disco volante che fluttua dal primissimo piano al campo lungo, alla panoramica, all’incrociarsi dei piani spaziali, in un continuo movimento. In seguito diventa tutto uno sfoggio di giochi di luce ed ombre, di riflessi negli specchi, di scorci arditi dal basso, di panoramiche su tetti e soffitti; in pratica una rincorsa a superare se stesso e la bravura dimostrata in QP.
Il Barocco è conosciuto come uno stile che abbonda in decorazioni non funzionali alla struttura dell’opera d’arte, uno sfoggio a volte fine a se stesso e, secondo me, questo è un film molto barocco. Tutto lo sforzo tecnico serve più che altro a creare una certa atmosfera “dark”, ma non riesce a far luce nell’animo dei personaggi. Queste figure discusse, complesse, imperiose, sregolate, anticonvenzionali come Kane e Quinlan rimangono dei misteri. A parte qualche vago cenno a fatti privati passati, non ci viene adeguatamente spiegato perché Quinlan si comporta in quella maniera. Qual è la molla profonda che lo porta a trasgredire le regole di comportamento etico? Da dove viene il suo schifo esistenziale? Sembra che indagando l’animo umano Welles arrivi ad un certo punto in cui un cartello di “No Trespassing” gli impedisca di andare. Questa debolezza era l’elemento centrale di QP, la grande forza di quel film; qui invece fa sentire tutto il suo peso limitante. Tanto più che Hitchcock sembra si sia preso la briga di fargli notare questo limite.
Quando accompagnano Vivien Leigh ad un motel, le spiegano che è un po’ in disuso perché non ci passa più l’autostrada. Ecco, mi sono detto, Welles si sta divertendo a citare Psyco. Poi quando ho visto quella macchietta nevrotica tutta mossette ho pensato: quella è una parodia di Norman Bates. Come sono rimasto interdetto quando ho visto gli anni di uscita dei due film! Allora ho capito che Hitchcock ha volutamente ripreso la scena del motel e del suo custode schizzato per dimostrare che si può benissimo penetrare nei recessi umani e farli vivere intensamente e emotivamente da parte dello spettatore, senza bisogno di tanti arzigogoli. Insomma una lezione che Hitchcock ha voluto dare ad un grande collega, riuscendolo a superare.
Un’appunto su Marlene Dietrich: bravissima, bellissima ma francamente inutile. In pratica recita solo se stessa, il suo mito – non mi sembra che abbia voluto recitare Tanya, la quale è comunque un personaggio non essenziale nel film.
Il mio giudizio personale è che A Touch of Evil è un film tecnicamente di prim’ordine, coraggioso nella sua denuncia, ma che non riesce a essere coerente, compatto e completo. Non è di quelli che rivedrei volentieri una seconda volta.
Invia una mail all'autore del commento matteo200486  08/01/2008 22:34:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come minimo ora aliena ti violenta... Quanto vorrei essere nei tuoi panni :-)
Invia una mail all'autore del commento Aliena  21/01/2008 13:05:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se vuoi posso affilare le unghie su di te
prima di scorticare costui
Ch.Chaplin  25/01/2008 18:30:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1. non sono d'accordo ke Tanya sia inutile..toglila dal plot e vedrai ke mancherà qualcosa, un tassello a mio avviso essenziale. è vero cmq che marlene sembra recitare il suo mito (e devo dire che come espressione m'è piaciuta molto).
2. non è vero che il messicano ne esce proprio così grande eroe da questo film..preferisce intestardirsi sul lavoro lasciando la moglie (bellissimia e appena sposata!) in un motel periferico e desolato di proprietà di un malavitoso..insomma..a me sembra ke sia quinlan ke vargas siano personaggi negativi..di certo la universal voleva dare l'immagine ke ci fosse un paladino della giustizia
amterme63  25/01/2008 23:58:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1. Tanya serve solo nel finale quando trattiene Quinlan nel suo locale. E' il locale che serve alla storia, non Tanya. Però anche se è "inutile" è pur sempre una figura suggestiva e dà "condimento" al film. Peccato che la recitazione "sopra le righe" della Dietrich (anche se molto affascinante) stoni un po' con la recitazione semplice e realistica, quasi prosaica che hanno gli altri personaggi.
2. Proprio per il fatto che ha anteposto il dovere a tutto, che non ha esistato a infangarsi materialmente (non moralmente) per arrivare alla giustizia, che lo rende "speciale". Poi dipende dall'opinione individuale giudicare se sia stato positivo o negativo.
3. A proposito, il personaggio interpretato dalla Leigh ci fa veramente la figura dell'ingenua in tutta la storia del motel isolato!! Veramente tipico del cinema americano anni '50, con i suoi intrecci complicati e a volte assurdi.
Invia una mail all'autore del commento Aliena  26/01/2008 11:06:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1. Tanya serve per tutto il film è un importante riferimento per hank quinlan e ne spiega il personaggio
oh, ma che film hai visto?
quinlan odia i messicani perchè la moglie fu uccisa da uno di loro,
e allo stesso tempo ama una prostituta della stessa nazionalità
è un personaggio dicotomico ambiguo, irrisolto così come lo stesso
2. Vargas che è si dedito alla giustizia ma nello stesso tempo non è dedito alla famiglia, ora se sia più morale e giusto accorrere per amor patria o per l'amore della tua vita non è dato sapere
fatto è che lo stesso vargas proprio perchè interpreta l'eroe classico dà umanamente fastidio
non ti è più facile patteggiare per uno come quinlan che dalla vita ne ha subite tante? non mi dire che tu sei tra quelli che tra topolino e paperino preferisce il topo!
1. la recitazione degli attori è fortemente teatrale
per welles (uomo di teatro anzitutto) non esisteva differenza
difatti nei suoi film gli attori recitano sempre al di sopra delle righe
totalmente sbilanciati rispetto ai canoni recitativi hollywoodiai
tipo che non bisognava mai guardare in camera e non si poteva urlare
(questo molto più negli anni 40 e se ti ricordi in CK welles fa urlare di brutto l'attricve che interpreta susan così come nell'orgoglio degli amberson la recitazione di agnes moorhead che fa zia fanny)
ne risulta che gli attori di welles avevano questa aria allucinata e questa recitazione enfatica
non fatico a credere che la dietrich abbia seguito quanto indicato da welles

ah che la storia sia una ****** banale e che i personaggi siano caratterizzazioni tipiche dei film noir anni 50 è ovvio:
la storia non l'ha scelta welles che peraltro in questo film doveva solo recitare e non dirigere
il fatto è charton heston accettò il ruolo solo perchè aveva capito che il regista sarebbe stato orson
la casa produttrice scoperto il malinteso per non perdere il divo del momento
fece fare la regia a welles
che però veniva pagato solo come attore
in tutto questo però orson non aveva il final cut
(che è la fase più importante per imporre la propria firma registica)
quindi alla fine il film venne montato da non so chi e scombinato alla peggio e peggio vennero tagliate delle cose (tipo la storia della moglie di quinlan della pallottola che si becca per l'amico ecc) e aggiunte altre come la scena on the road della leigh ed heston

oggi è stato rimontato come aveva lasciato scritto welles
epperò sicuramente non è lo stesso

sigh
Invia una mail all'autore del commento Aliena  25/01/2008 22:27:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
2. Vargas alla fine si sporca per incastrare Quinlan
(e non solo idealmente usando un metodo investigativo un po' contro il suo lindo stile ma si sporca proprio col l'acqua sporca..)
Invia una mail all'autore del commento Aliena  21/01/2008 13:22:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi

il "Barocco" è dal 1960 che s'è liberato dell'errata denuncia crociata di vuoto formalismo fine a se stesso
questo solo in Italia, perchè nel resto del mondo il termine barocco aveva già un uso positivo dal 1888, grazie ad uno scrittucolo di Wolfflin.
Quelle che tu chiami "decorazioni" del barocco oltre ad essere estremamente funzionali alla struttura dell'opera nella loro forma eccessiva e metaforica ne ribadiscono il senso in più direzioni, oltre a sottolineare il senso ambiguo che ogni cosa ha perchè deve venir interpretata da diverse teste che non coincideranno mai con quella dell'autore.

il film è in effetti molto barocco, e non rococò.. che peraltro è il termine acui tu alludi e che col film in questione non ha nulla ache vedere

mh
oggi sono stanca
e tu dovresti rivederti il film una ventina di altre volte
soppesando ogni minima inquadratura
che è riempita di allusioni e metafore che svelano molto più di una semplice abilità tecnica
amterme63  21/01/2008 14:13:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con il termine "barocco" ho voluto semplicemente indicare il significato che comunemente si dà alla parola, anche al di là del fatto che rappresenta una corrente dell'arte mondiale. E' un film che non sono riuscito forse a interpretare a dovere.
Il piano sequenza iniziale è di grande effetto tecnico, però mi sfugge il suo significato all'interno del film. Invece il piano sequenza di Quarto Potere con il bimbo che gioca sullo sfondo mentre i genitori parlano di lui, oltre a essere di grande bellezza tecnica, indica un certo significato nei destini dei personaggi. In Quarto Potere ogni "effetto speciale" ha quasi sempre un aggancio con la scena rappresentata e ne esalta un certo aspetto o un certo particolare. Nell'IQ viene applicato in maniera non sempre attinente alla scena, o almeno io non sono riuscito ad arrivarci. Più che altro serve a creare quest'astmosfera "strana", con le frequenti ombre, gli scorci vertiginosi, le visioni impossibili. Contribuisce a rendere il noir più noir, ma non di più secondo me e non serve in ogni caso a farci capire di più sulla figura di Quinlan, che rimane qualcosa di poco chiaro nei suoi meccanismi psicologici (ancora meno di Kane).
Mi spiace Aliena ma non sono entrato in sintonia con il film. Non sempre ci si riesce. Se avrò tempo e voglia lo riguarderò senz'altro.
Invia una mail all'autore del commento Aliena  25/01/2008 22:25:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dunque
Hitchcock ha volutamente preso il personaggio Welles come ispirazione nel suo psycho,
il sessofobo guardiano notturno di TOE è un meraviglioso buffone shakespeariano che Orson introduce nel suo film per renderlo ancora più imprevedibile e spettacolare (barocco per l’appunto)
inoltre tale picchio spastico rimanda alla metafora di confine –in questo caso sessuale-
sempre nella sequenza del motel tale concetto è replicato dal personaggio interpretato da Mercedes McCambridge (che è vestita da uomo)
e dalla presunta orgia (siamo nel ’58 tale scene anche solo mimate erano di grande impatto)
darling, indicando quello che per te comunemente è da intendersi il barocco
come dire, non hai fatto proprio una gran bella figura
insomma il significato che credi sia di uso comune è sul serio sbagliato, quindi non vero
poi oh se preferisci rimanere attaccato alle credenze e non leggerti la definizione che tale termine ha sul Battaglia
Il senso che gli dai te insomma è cannato in pieno soprattutto a livello artistico, soprattutto in riferimento al cinema, controlla qualche dizionario del campo ti accorgerai del tuo madornale errore, ti ripeto quello a cui alludi tu è il rococò che non c’entra una benamata cippa lippa.
Il piano sequenza iniziale dà una panoramica di Los Roblos, paesino di confine, dove confine è la metafora principale su cui si muove tutto il film, è in pratica “solo” la chiave interpretativa,
ma tu continua pure a guardarci solo il virtuosismo tecnico di riprendere un intera sequenza con una sola ripresa come hai sentito dire dall’ipse dixit di turno
eppoi una piccola correzione, quello che millanti pianosequenza in CK, quel del bimbetto nella finestrella, non è un vero piano sequenza in quanto la storia della family’s Kane si sviluppa oltre che in casa anche fuori nella neve e quindi ci sta uno stacco
Bazin aveva inventato il termine in riferimento proprio a CK ma più per intendere un’idea di regia (tutta wellesiana) non proprio in riferimento all’uso che se ne fa oggi nello specifico.
E comunque Kane ha molti più barocchismi di Quinlan
E stando a quello che dici te questo dovrebbe essere un difetto
Poi però di Mr Kane parli bene e del signor Quinlan no..
Quinlan è spiegato quanto Kane
Qui sta il genio di welles e l’impresa dei suoi film: lo spettatore non subisce passivamente, deve attivarsi e cercare di capire, e questo lo fa ma solo facendosi un’idea sua
Che puoi dire di Kane? Nientaltro che quello che hai pensato tu mettendo insieme i vari racconti, che puoi dire di Hank?
Appunto

Quello che tu chiami sfoggio di luci, soffitti, riprese bizzarre, uso di specchi ecc
beh darling è tutto funzionale alla storia
Se non lo capisci è affar tuo fai un corso di sensibilità o acume, vedi un po’ te
O leggiti in giro i fior fiori di recensioni a riguardo
(nessuna allusione alla mia che è di stretto uso intimo masturbatorio personale)
Che poi sono espedienti tecnico allegorici usati anche in Citizen kane
Marlene Dietrich è un altro personaggio metaforico
Ognuno può vederci quello che vuole
Dalla divina donna salvifica alla cosa più kitsch come la pianola di Tanya
Come la palla di vetro con la neve di Kane..
Ma secondo te, Welles che fa fare la bruna ******* chiromante messicana ad una platinata femme fatale tedesca non avrà lo stesso significato destabilizzante di Los Roblos?

Eppoi non te ne dispiacere,
che vuoi che me ne freghi se tu: un perfetto sconosciuto non apprezzi uno dei film più geniali della storia dell’antigenere?
mi dai solo un po’ fastidio tutto qui
tipo un sassolino della scarpa
ora rispondendoti me lo son levata
Adios!

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amterme63  25/01/2008 23:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ammappate! Cosa devo fare? Darti ragione per forza? Anzi non devo darti ragione, ce l'hai e non ci sono discussioni!!

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Invia una mail all'autore del commento Aliena  26/01/2008 10:51:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mh
la fiacca paletta del pensiero si è spenta
e si è accesa quella dell'azione
ho scritto di getto fra il fastidio e la vojia di sculacciarti

senti
me la sono un po' presa perchè è con questo film che mi sono innamorata di Welles
e lo trovo tecnicamente et visivamente ineccepibile
ed una persona con capacità di linguaggio come te non può mostrarsi tanto approssimativo e banale del giudizio

i film di Welles sono capolavori che vanno guardati all'infinito per carpire il più possibile
dopo ogni visione scopri sempre qualcosa si nuovo
CK è un film su cui tutt'oggi si scrive e non si riesce totalmente ad inquadrare
un po' come TOE
questo perchè i film di Welles sono labiirinti senza centro dove lo spettatore può muoversi in più direzioni
proprio come fosse sotto il soffitto della chiesa del gesù affrescata da giambattista gaulli
l'affresco è in movimento ed infinito è fisicamente impossibile avere una visione frontale chiara ed oggettiva
proprio come nell'ambiguità dei film di welles

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  26/01/2008 11:12:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma smettila di fare la stronz.etta indignata, che gli hai dato appena 9.
Tze', Hank ci sarebbe rimasto malissimo.
Invia una mail all'autore del commento Aliena  26/01/2008 11:25:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eccerto che gli ho dato 9
il film è stato manomesso
non è welles al 100%

io non m'indigno mica per il voto
se ad uno questo film fa ****** ci può mettere anche 1 che me ne frega amme?
semplicemente mi da fastidio l'interpretazione superficiale non per incapacità ma per una sola misera visione

un po' come mi da fastidio chi nella sig di shanghai apprezza solo la scena degli specchi e le fattezze della haytworth
(che peraltro assomiglia tantissmo alla mangano)


Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  26/01/2008 12:49:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bah, che ti dico, non avendo mai avuto la possibilità di vedere come Welles avrebbe montato il film non posso avventurarmi in congetture; io però TOE come tu ben sai lo amo alla follia, e non posso esimermi dall'affibbiargli il massimo dei voti, un po' come per un altro "mutilato" che adoro, "Freaks".

Ehi, a me la Signora di Shanghai mica è piaciuto solo per gli specchi e per la Hayworth (che per inciso mi fa comunque un sesso teribbile)! Anzi, a dirla tutta mi sa che ad averlo apprezzato siamo solo io e te, povero Orson.
Invia una mail all'autore del commento Aliena  26/01/2008 13:33:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma quali io e te!!
tu non gli hai dato 10 come invece farò io
sulla scia di tutta l'invasata critica militante francese capeggiata da Bazin
che hanno da subito urlato al capolavoro

stupidi italiani
amterme63  28/01/2008 21:17:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
“una persona con capacità di linguaggio come te non può mostrarsi tanto approssimativa e banale nel giudizio”
Hai ragione è quello che cerco di evitare in ogni mio commento (hai visto quanto scrivo, rischio di essere a volte prolisso). Hai fatto bene a dirmelo che questo commento è superficiale, approssimativo e banale. Cerchero di spiegarmi meglio, ma mi dispiace non recedo dalle mie convinzioni.
Guarda che il rococò non è nemmeno quello che pensi tu. Non è certamente più sovraccarico o con più decorazioni non funzionali rispetto al barocco. Introduce invece una nota di sensualità, piacevolezza, galanteria, civetteria. E’ l’epoca dei colori pesca, verdino, malva. Le decorazioni si fanno addirittura più semplici, meno ardite, più “morbide”: è l’età di Boucher, di Watteau (uno dei miei pittori preferiti). TOE è in tutto e per tutto “barocco” perché “eccede”, “complica”, “stupisce”, “decora”, si fa ammirare per il virtuosismo, ma certamente non illustra, non approfondisce. Il soffitto della Chiesa del Gesù abbaglia, affascina serve per celebrare la grandezza e la potenza, non certamente per penetrare nello spirito della dottrina di Ignazio da Loyola. E’ una rappresentazione non certo attinente alla natura della Fede, ma serve per “vestire”, “abbellire” l’esteriorità e colpire lo spettatore. Quindi il lato tecnico di TOE “veste” il film, celebra il genio di Welles (non ci sono dubbi a proposito) ma non spiega il film.

“tutto è funzionale alla storia. Se non lo capisci è affar tuo, fai un corso di sensibilità e acume … o leggi in giro i fior fior di recensioni a riguardo”
Cercherò di fare questo “corso” e nel frattempo leggendo i commenti al film ho trovato quello di fidelio.78, una persona molto molto molto più esperta di me:
“Il film resta un grande film, ma nella mia mente era un capolavoro e ieri sera non mi è sembrato più tale. Anche la regia di Welles mi è sembrata compiaciuta e a tratti un pò forzata:troppe inquadratura dal basso e tagli obliqui con luci a 45°, daccordo è un noir...ma alla fine se queste inquadrature diventano ripetitive perdono anche un pò dell'effetto che dovrebbero dare....Per intenderci, se il "sistema di immagini" che il regista utilizza diviene palese, questo perde chiaramente di efficacia.”

“Il piano sequenza iniziale dà una panoramica di Los Roblos”.
e perché? Non bastava una semplice carrellata? La realtà è che Welles ha voluto dare un saggio del suo virtuosismo e io sono il primo a togliermi il cappello e a inchinarmi. Ma il senso di quel piano senquenza sta tutto lì.

“Quinlan è spiegato come Kane”. “… lo spettatore non subisce passivamente, deve attivarsi e cercare di capire”
E qui sono perfettamente con te. Quinlan è spiegato come Kane e quindi non è spiegato. Solo che in CK questo era il tema principale del film e tutti gli espedienti tecnici usati erano strettamente legati a questo tema: il chiaro-scuro per evidenziare l’ambivalenza del reale, i flashback per dimostrare che la conoscenza si basa sui punti di vista personali, i piani sequenza per dimostrare la multiformità dell’esperienza conoscitiva, gli scorci arditi per aprire gli occhi degli spettatori su differenti punti di vista. In TOE il tema è la presenza di un “tocco di male” nelle istituzioni americane, poi sta allo spettatore dare la spiegazione del perché del degrado di una delle istituzioni cardine in positività del cinema anni 50 (cioè la polizia) e far luce sulla violenza giovanile (gli Americani di domani). Lo stesso scossone che ha cercato di dare Michael Moore dimostrando che la sanità cubana era migliore di quella americana. Solo che Moore utilizza uno stile piano e esplicativo potendo approfondire l’argomento, Welles secondo me ha voluto imbastire questa grande impalcatura alla Chiesa del Gesù per “affascinare” lo spettatore, creare l’involucro “noir” della storia e far passare così il suo messaggio esplosivo. Altrimenti non riesco a capire o almeno non ci so arrivare da solo.

“me la sono un po’ presa perché è con questo film che mi sono innamorata di Welles e lo trovo tecnicamente e visivamente ineccepibile”.
E anche secondo me tecnicamente è l’opera di un genio, ma solo tecnicamente, perché il lato tecnico non si fonde alla perfezione con la parte contenutistica, dando a volte l’impressione di uno sfoggio fine a se stesso. Certo ogni inquadratura e ogni dettaglio può avere un significato, ma sinceramente non me la sento di approfondire perché non ne vale la pena. Dietro quel dettaglio non c’è un “significato” pertinente al messaggio del film, perché non sono simboli, ma sono pezzetti che descrivono lo stile, creano l’atmosfera, “decorano” il film: quindi vanno solo ammirati, non capiti. Almeno questa è solo l’opinione di un povero ignorante che si veste da saccente. Tu ne sai senz’altro più di me e non hai quindi bisogno di rispondere o controbattere o arrabbiarti. Il film del cuore si sa che è perfetto, checché ne dicano gli altri, l’importante è che tu ne sia convinta, poi lascia che io abbia in pace i miei dubbi. Per onestà ho voluto essere sincero sapendo di andare incontro alle tue “ire”. Sarebbe stato peggio se avessi finto falso entusiasmo solo per adulazione?
Lo so che certi film hanno dei cani da guardia ringhiosi che non permettono che vengano toccati. Io ho preferito sfidare il cane (che brava cucciolona di pastore tedesco che sei, smack, pat, pat).
Invia una mail all'autore del commento Aliena  22/02/2008 23:08:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il rococò è sicuramente molto più superficiale del barocco, che ti ripeto è una corrente artistica riferita all’arte del 600 (grossomodo) ma con Wolfflin è divenuta anche una categoria formale molto amplia, che contempla si qualità come la complicazione e la bizzarria, ma soprattutto sottintende una modalità totalmente nuova di fruizione dell’opera nei confronti dello spettatore. Un godimento totalmente moderno perché l’osservatore si trova a contemplare un’opera aperta che non offre un solo punto di vista ma molteplici, di cui può trarne solo da sé il senso, se questo risulta superficiale ed approssimativo è solo colpa della pochezza dell’osservatore.
Esatto, questo è proprio il barocco come deve essere inteso perché così è l’arte di Rubens e Caravaggio, e questo ragionamento è totalmente applicabile a tutti film americani di Welles da Mr Kane alla sig.a di Shanghai et ad Hank Quinlan.
TOE è barocco e lo sai, quello che non sai e pari proprio non capire è che l’approffondimento che tu cerchi c’è, ma devi trovartelo da te! Se poi sei fatto di tessuto impermeabile e proprio non ti riesce, okay rimani sulle tue erronee convinzioni, ma sappi che sono universalmente riconosciute come sbagliate
il barocchismo caratteristico del “difficile” linguaggio filmico di welles è quello che parla per metafore, nella mia recensione ho spiegato la metafora di fondo su cui si basa maggiormente il film, ma ce ne sono tantissime altre
Poi oh, veramente, se te non riesci a coglierli spegni definitivamente il cervello e vatti a vedere i film del neorealismo italiano
Dove tutto è chiaro ben spiegato ci sono i buoni i cattivi e il chiaro messaggio

Tesoro, il barocco è una corrente artistica fortemente voluta dalla chiesa nel 600, è lo stile che parla per immagini (tant’è che o
Signorino come devo dirglielo che ha un concetto di barocco piuttosto sbagliato sia in riferimento a Welles che all’arte del XVII secolo??
Dunque il barocco è stata un’arte voluta dalla chiesa, per sedurre ed informare i fedeli, e seduzione non nel senso di raggirare ingannando ma nel senso di bellezza visiva unita alla storia
Ora se noi non conosciamo la storia di Ignazio da Lodola ci sarà anche impossibile interpretare il racconto che si sviluppa sul nostro capo nella chiesa del gesù, ma al tempo i peregrini leggevano perfettamente le immagini così come riconoscevano facilmente gli attributi dei santi
Ora per quanto riguarda TOE se Welles ti mette uno che si sporca concretamente con l’acqua vicino al pozzo di petrolio è un modo per riaffermare il grado di bassezza che il poliziotto Vargas per punire “giustamente” Quinlan è arrivato a compiere, è una metafora e l’utilizzo di questa figura formale è caratteristico dell’arte barocca (non solo in pittura a nche in poesia)

Fidelio sarà anche più esperto di te, ma non di me
(per ciò che concerne il barocchismo wellesiano)
E ti assicuro che l’abuso che welles fa ad esempio della ripresa sottoinsu con perenne presenza di soffitto non è un sistema d’immagini che perde la sua efficacia nella ripetizione, anche perché mi pare di capire tu manco hai ancora capito cosa sottintenda tale ripresa.. anche qui si tratta di una non troppo difficile metafora

<<Welles ha voluto dare un saggio del suo virtuosismo e io sono il primo a togliermi il cappello e a inchinarmi. Ma il senso di quel piano senquenza sta tutto lì.>>
questo tu come lo sai? Hai parlato con Orson? Seguito un corso di cinema a riguardo?
senti se non ti riesce ad arrivare il messaggio metaforico affar tuo sul serio non m’importa
ma non arrampicarti sugli specchi che lo stridore delle tue unghiette contro la superficie riflettente mi risultano poco sopportabili
che welles fosse un esibizionista egocentrico lo si vocifera da tempo e non sei certo il primo a notarlo, ma che costruisse virtuosismi fini a se stessi è l’errore in cui incorrevano negli anni 50 i bigotti e prevenuti inserzionisti italiani di trafiletti che spacciavano per recensioni di film
Welles realizzava scene di grande impatto visivo, decisamente virtuose, SOPRATTUTTO perché sostenute da concept ineccepibili. Era uomo di grande cultura, di intelligenza mostruosa e di talento gigante, quindi se all’inizio fa una scena in una sola inquadratura è esibizione di talento

senti non so a che filone romatico-patetico-sentimentale tu appartenga ma dicendoti che mi sono innamorata di welles con questo film non intendevo dire che questo è il mio filmetto del cuore con i cui poster mi sono tappezzata la cameretta
l’innamoramento per l’opera di un artista è estetica e cerebrale
questo film non è perfetto perché lo vedo con gli occhi appannati dell’invasata
ma perché ne riconosco il valore da studiosa
tu non capendo questo film non hai affatto sfidato il cane
non sto facendo la guardia a questo film ringhiando contro chi ne parla o vota male
sono questioni di gusto, sinceramente la cosa non mi tange
non ho bisogno del plauso collettivo per sapere che sono nel giusto
m’importa poco niente l’opinione di quelli che conosco figurati di emeriti sconosciuti
sono intervenuta al tuo commento solo perché svilivi il film su punti totalmente sbagliati
quali il giudizio del barocco
(vatti a sto punto a rileggere gli atti del congresso internazionale svoltosi a roma nell’aprile del 1960)
e il fatto che questo film sia un formalismo fine a se stesso mancante di contenuto
(su questo non so che consiglio darti se non quello d’informarti)