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IL TESORO DELLA SIERRA MADRE regia di John Huston

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stratoZ     9 / 10  25/04/2024 17:11:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"I know what gold does to men's souls."

Splendido film d'avventura di Huston che firma una delle sue opere migliori, affermandosi prepotentemente come maestro del genere, "The Treasure of the Sierra Madre" è un film che mostra in tutta schiettezza la brama e l'avidità umana, una progressiva discesa nell'animo ingordo dell'uomo disposto a sacrificare tutto per l'oro e la ricchezza che ne deriva.

Con un inizio tendente al neorealismo, narrante la realtà povera di due americani in una città messicana che faticano a sopravvivere, che vagabondano per la città alla ricerca di un pasto, che vengono sfruttati dagli approfittatori, dato il loro bisogno, che ad un certo punto si fanno tentare dai racconti di un vecchio minatore su quello che può fruttare l'oro, per un fortunato caso, uno dei due, vince dei soldi alla lotteria, e anticipando la quota al socio decidono di partire in tre, assieme all'anziano ex minatore per la Sierra Madre, dove si metteranno alla ricerca del tanto desiderato oro. Fin dalle prime battute vi è questa ossessione crescente verso l'oro, con i due soci che ne parlano continuamente, sognandolo come obiettivo di realizzazione.

La spedizione si dimostra più dura del previsto, i due giovani non abituati alla vita selvaggia troveranno diverse difficoltà di adattamento, a differenza del vecchio e più saggio Howard, che li aveva avvisati delle insidie del posto e allo stesso tempo del pericolo che l'oro possa logorare le loro anime, e si vede progressivamente questo sviluppo, con l'arrivo dell'oro e l'accumulo di questa ricchezza i rapporti inizieranno a deteriorare, ogni personaggio diventerà sospettoso nei confronti dell'altro, temendo di essere tradito, diventa un gioco tesissimo dove ognuno tiene d'occhio l'altro, ognuno ha un posto segreto dove tiene l'oro, capitano episodi come quello del lucertolone velenoso, andato casualmente nel posto dove Fred teneva l'oro, che causano ulteriori deterioramenti dei rapporti, fino ad arrivare alla più totale ossessione, arrivando ad avere grosse difficoltà a prendere sonno per la paura di essere derubati, è in questa atmosfera tesa che si sviluppa il cuore del film, così come altri momenti importantissimi, come quando Bob viene seguito da un uomo che aveva incontrato in paese mentre prendeva le provviste, con la pretesa di quest'ultimo di una parte del loro oro, fino ad arrivare agli assalti dei banditi messicani in uno scontro a fuoco tesissimo.

Quando sembra essere andato tutto bene emerge l'avidità del cuore umano e tutta l'infamia del personaggio di Fred, interpretato da un Bogart nerissimo, in una delle sue interpretazioni migliori, con la sua agghiacciante freddezza e una dipendenza dall'oro che emergeva già sintomatica fin dai primi momenti della spedizione e si scatena con estrema meschinità nella seconda parte, ogni gesto, ogni sguardo di diffidenza, ogni paranoia mostrata implicitamente di una brama infinita, che non si ferma neanche di fronte all'amicizia o alla morale, un personaggio terribile che incarna il lato negativo dell'essere umano. Qui non si risparmia nulla, approfitta della situazione di vantaggio ma anche della bontà del socio Bob, che è stato sempre corretto nei suoi confronti, regalando dei momenti di tensione emotiva assoluti, basti vedere quando rimangono soli perché Howard è dagli indiani, tutta la stremante sequenza in cui nessuno dei due dorme perché ha paura l'altro lo faccia fuori, terribile.

Il finale è la ciliegina sulla torta, l'amarissima ironia che annulla tutto il valore dell'oggetto del desiderio, tutti gli sforzi, il tempo e la disperazione, l'oro scambiato per inutile sabbia che viene disperso nel vento e torna alla natura, si perde nell'aria come la brama umana.

Huston tramite una regia solida e dalla tensione costante realizza un cult della hollywood classica, con un trittico di attori semplicemente fantastico, su Bogart mi sono già espresso abbastanza, ma lo stesso Walter Huston, padre del regista, regala una splendida performance che verrà anche premiata con l'oscar, un mentore saggio e attempato, dall'attitudine disillusa e consapevole di non poter spendere tutto l'oro che ha guadagnato, ma anche Tim Holt non è da meno.