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IL MISTERO DEL FALCO regia di John Huston

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Dom Cobb     7½ / 10  23/06/2018 16:47:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il detective privato Sam Spade accetta di svolgere un'indagine su una persona scomparsa per conto di una misteriosa donna. Ben presto, si ritrova coinvolto in una girandola di omicidi, tradimenti e loschi figuri, che ha al suo centro la ricerca di una famigerata statua dorata dalla forma di un falco...
Con l'esordio da regista di John Huston prende piede nel cinema americano uno dei suoi generi più fortunati, il noir: con le sue ovvie influenze dal cinema tedesco espressionista, nonché da alcuni titoli più recenti ("Quarto potere" su tutti), esso si rivelerà una miniera di successi per la Hollywood degli anni quaranta, lasciando un marchio indelebile nella sua filmografia che oggi trova ancora numerosi richiami.
Come primo tassello importante del genere, "Il mistero del falco" fa la sua figura, presentando tutte le caratteristiche fondamentali del genere: un cast di personaggi, protagonista incluso, moralmente grigio e ambiguo, dove nessuno è un eroe e tutti sono spinti da motivazioni moralmente discutibili come l'avidità, la vendetta o soltanto un ego smisurato; una trama cervellotica e ricca di inaspettati colpi di scena all'interno di un ambiente urbano; l'utilizzo esclusivo del bianco e nero, con l'uso di inquadrature sbilenche, contrasti luce-ombra e tutto il repertorio di tecniche espressioniste. E, soprattutto, un protagonista carismatico e convincente al centro della vicenda, che qui come nella maggior parte dei casi trova il suo interprete ideale nella maschera cinica di Humphrey Bogart: come è il caso per John Wayne, Bogart è un altro di quegli attori che da sempre l'impressione di interpretare sé stesso in ogni film che fa, dove basta un sopracciglio inarcato o il minimo movimento dei tratti facciali per esprimere una miriade di possibili atteggiamenti. Non è un caso che si sia imposto rapidamente come l'icona ideale di questo genere di film.
Il suo Sam Spade, furbo, sarcastico, cinico all'inverosimile e sempre a un passo dal diventare simile ai criminali con cui si ritrova spesso faccia a faccia, è forse l'aspetto più riuscito del film, a cui giova anche l'esercito di spalle e villain fra cui si fa ricordare l'accoppiata di "cattivi": un Peter Lorre vagamente effeminato e Sidney Greenstreet pancione tutto sorrisi sornioni. Non male inoltre, anche se forse un po' anonima, Mary Astor nel ruolo standard della femme fatale, altro archetipo del noir. L'alchimia del cast e il modo in cui tutti i personaggi interagiscono fra di loro è proprio uno dei motivi per cui il film funziona così bene, e le atmosfere gotiche evocate dalla fotografia in bianco e nero sono un altro punto a favore.
E' un peccato allora che, specialmente nel terzo atto, la trama si lasci prendere troppo la mano, tirando fuori un paio di colpi di scena di troppo e rendendo la trama più complicata del necessario,


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uno dei casi in cui il ritmo veloce diventa un'arma a doppio taglio: perché se da una parte permette una visione coinvolgente e priva di tempi morti, dall'altra impedisce di assorbire l'enorme quantità di informazioni che ci vengono date minuto dopo minuto. E sotto questo aspetto delude in parte anche il finale, che personalmente ho trovato molto anticlimatico.


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In ultimo, dovrei anche far notare, al di là del grado di intrattenimento della storia, la mancanza di veri contenuti a sostenere il tutto: i personaggi infatti rimangono nell'ambito dello stereotipo a dispetto delle buone interpretazioni e l'intera vicenda si gioca solo sul ritmo veloce, l'abilità di svelare i colpi di scena e l'intrattenimento superficiale. A livello emotivo e di contenuti, non c'è purtroppo granché di cui parlare.
In definitiva comunque, questi difetti non rendono "Il mistero del falco" un brutto film, solo mi impediscono di gridare al capolavoro. Rimane un film girato bene e altrettanto ben interpretato: intrattiene a dovere per una serata di relax, e già solo il fatto che richieda l'attenzione del pubblico per farsi capire è un pregio non da poco.


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