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CASABLANCA regia di Michael Curtiz

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stratoZ     8 / 10  10/07/2023 12:35:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Semplicemente un classicone, anzi forse il classicone dei classiconi, sicuramente tra i film più rappresentativi della golden age di Hollywood, magari non tra i più belli ma non tanto per un demerito del film quanto per una concorrenza eccessivamente agguerrita, ma in ogni caso Casablanca anche visto ad 80 anni di distanza rimane un film eccezionale dal forte respiro malinconico, ideologico, romantico.

Proprio sull'ultimo termine vorrei soffermarmi, il romantico, dato che l'opera, soprattutto verso la fine mi ha dato quelle sensazioni tipiche delle opere teatrali in periodo romantico, il nostro protagonista, un monumentale Bogart, in particolare rende sofferta e divisiva la sua scelta di rinunciare definitivamente ad un amore, sentitissimo ma dal futuro incerto, a favore del trionfo degli ideali, a detta del personaggio stesso rinuncia alla felicità personale per degli ideali di libertà di tutto il mondo, considerato che il tutto è ambientato durante la Seconda guerra mondiale.

Poi vi è una eccezionale caratterizzazione del periodo, nel Marocco francese in piena guerra quella contrapposizione tra le due fazioni, quella dell'asse in cui principalmente qui spiccano i tedeschi e quella degli alleati con i francesi sugli scudi che più volte rivendicano l'orgoglio nazionalistico e i loro ideali di libertà, trasportando anche lo spettatore all'interno della causa.

Personaggi a mio parere straordinari, il terzetto di protagonisti nella loro semplicità danno vita a tre caratteri meritatamente passati alla storia, Bogart/Rick Blaine è quello che colpisce di più, come al solito il nostro già amato e apprezzato attore sembra nato per ruoli del genere, l'antieroe del noir mantiene quasi tutte le sue caratteristiche, un uomo disilluso in pieno conflitto con se stesso che sembra aver rinunciato agli ideali e alle sue principali passioni, affogando i ricordi tra l'alcool e i fumi del locale che possiede. Ma un flashback ci dimostrerà che quell'uomo all'apparenza rigido e senza sentimenti è stato capace di amare, anche se adesso è ferito.

La Bergman probabilmente al suo primo ruolo poi rimasto celebre ai posteri (non aveva ancora ingranato la sua sequenza di cult tra Hitchcock e Rossellini) regala anch'essa un personaggio memorabile, molto umano, in realtà non differentissimo da quello di Rick ma con una consapevolezza degli eventi maggiore e per questo più accondiscendente e apparentemente comprensiva. Come lo stesso protagonista vive in un dualismo fatto di amore e ideali, libertà e fedeltà.

E vale la pena parlare anche del terzo angolo del triangolo amoroso, che non passa in secondo piano nonostante le due stelle di cui ho già parlato. Henreid interpreta il personaggio meno ambiguo e più deciso, voltato all'ideale con un preciso scopo in testa e senza fronzoli. E' lui che qui rappresenta l'eroe.

Per il resto, una sfilata di caratteristiche (e caratteristi) del cinema classico, locali fumosi a base di gioco d'azzardo, fumo, alcool e belle donne, musica al piano, una canzone particolarmente malinconica e anche qualche vecchia guardia dell'espressionismo tedesco che stava andando verso il canto del cigno.

Casablanca è un involontario manifesto del cinema classico, non vi starò a ripetere la storia dei cliché ma fondamentalmente sono d'accordo con le parole di Eco, soprattutto guardando quello che ne è venuto.