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LA FIAMMA DEL PECCATO regia di Billy Wilder

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jack_torrence     9 / 10  18/10/2012 15:29:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una pietra miliare che delimita i contorni di un genere e di uno stile, il noir (quando ancora si poteva parlare quasi indistintamente di genere e stile). E' un modo di fare cinema ancora modernissimo nella struttura narrativa di fondo, anche se nelle forme appartiene a un'epoca pre-moderna, in cui la suspence era fondata tutta sulla chiarezza del racconto e sulla tensione psicologica.
La profondità di campo è il principale aggancio con l'espressionismo tedesco e il suo uso strumentale alla suspence è delizioso nella scena in cui Phyllis si nasconde dietro la porta dell'appartamento.
Wilder è un regista europeo, che da europeo si scandalizza per il potere del denaro e l'amoralità che insinua nella vita degli uomini comuni. Walter è un protagonista con il quale, sin da subito, il regista crea un disorientante rapporto di prossimità e distacco rispetto allo spettatore. Questa tensione emotiva ambigua che crea con il protagonista è oggi uno degli elementi che rendono "Double indemnity", come film, ancora largamente fruibile dallo spettatore. E' uno degli elementi di modernità della pellicola. Ma diversamente da "Viale del tramonto", tale rapporto tra protagonista e spettatore si instaura sin da subito (mentre in "Viale del tramonto" è più sottile il gioco condotto dagli autori, che insinuano progressivamente il disprezzo dopo aver suscitato totale adesione).
Molto bello il barlume di umanità finale nel personaggio di Phyillis, che era emerso pochi istanti prima in tutta la sua calcolatrice perversione e assoluta negatività.
Commovente la caratterizzazione di Keyes, indispensabile all'epoca come portavoce della morale di fondo, ma che rivela un'umanità comune dallo scarso appeal cinematografico, modello di uomo solitario e immalinconito, ma non incarognito, dal suo rigore morale e professionale persino eccessivi (come rivela bene il dialogo in cui racconta di essere rimasto solo, dopo aver lasciato una donna che era in procinto di sposare, per motivi che non esiteremmo a definire paranoici).