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LA FIAMMA DEL PECCATO regia di Billy Wilder

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Marco Iafrate     9 / 10  23/10/2007 16:01:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come il successivo "Viale del Tramonto", "La fiamma del Peccato"si può tranquillamente considerare uno tra i più bei gialli di tutti i tempi, tutti e due firmati da uno dei maestri del genere, Billy Wilder. Tratto da un bel libro di James Cain, un grande della letteratura noir americana, il film si snoda magistralmente all'interno dell'appassionante labirinto della progettazione del delitto perfetto e dei tasselli necessari per renderlo tale, quali la creazione dell'alibi e la perfetta esecuzione, ma a farlo non è un assassino o un killer di professione, a farlo è un onesto assicuratore che di fronte all'improvvisa passione per una femme fatale, e a quello che può causare l'avidità per il denaro, dimentica di esserlo e stravolge la propria personalità regalandoci l'aspetto psicologico della vicenda, la debolezza umana. Dove in Viale del Tramonto avevamo la storia narrata dalla voce fuori campo del protagonista già morto, qui ad informarci dei fatti il narratore è soltanto ferito, ma la sua confessione al magnetofono che apre i numerosi flash-back è altrettanto efficace. La sceneggiatura è perfetta, il ritmo costringe ad un coinvolgimento totale lo spettatore, come non sottolineare poi la superba ( e questa non è una novità, bensi' una costante ) interpretazione del grande E.G.Robinson, è lui che da elettrone nei primi frammenti del film, mano mano che la storia procede diventa nucleo e pedina fondamentale per la soluzione del caso. Billy Wilder è il risultato della caparbietà che consegue quando le asperità della vita segnano le esistenze, costretto ad abbandonare la Germania, a causa delle sue origini Ebree, durante la scalata al potere di Hitler, Wilder iniziò una vita costellata di difficoltà e di stenti negli Stati Uniti che diventarono la sua seconda patria, ed è proprio durante queste difficoltà che il suo carattere si forgia e plasma una personalità che gli permette in seguito di scrivere sceneggiature tali da regalargli le prime nomination all'Oscar, e diventare poi il grande regista che è stato, regista che qui ci offre uno dei suoi capolavori.