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CRIMINI E MISFATTI regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento matteo200486     10 / 10  12/07/2008 00:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
“Mio padre ha preso da sua zia Mary... Rifiutava la Bibbia perché diceva che il personaggio principale non era assolutamente credibile.“

Grande Opera di Woody Allen che dalla svolta di Interiors vira verso il drammatico abbandonando la pura commedia.
A 10 anni da quel capolavoro di tecnica che fu Manhattan, Allen sviluppa una commedia drammatica (passatemi il termine). Una commedia amara, cinica che mette in scena personaggi disillusi e tremendamente soli.
Cliff, interpretato da Woody, è un fallito conscio del suo irreversibile status e della sua valenza sociale. Consapevole che ciò che veramente conta in una società consumista non è la conoscenza di Joyce o la conoscenza di qualche filosofo ma l'essere ricco, di successo. Cosa che lui non è suo malgrado e mai sarà. Il cinismo di Allen sta proprio qui nel sfatare il mito del sogno americano e rappresentare la cruda realtà delle cose : chi è ricco vive più felicemente di un poveraccio. Anche nei problemi più difficili e complessi: il soldi, il denaro, il potere ti aiutano a superarli.
In Crimini e Misfatti così come in Io e Annie, Amore e Guerra, Mahattan e in molti altri il rapporto con le donne è travagliato e fallimentare. Anche qui denaro e successo giocano un ruolo assolutamente decisivo.
Spietata anche la riflessione sulla religione, su questo fantomatico dio in grado di vedere tutto e tutti, ma che alla fine non punisce, in realtà, nessuno semplicemente perché non esiste. Una riflessione disillusa sul ruolo della religione nell'allontanare da una visione critica, oggettiva e problematica della realtà. Ma probabilmente per alcune coscienze è anche meglio così.
Allen e Landau grandissimi e la scena finale è una pietra solida nella cinematografia mondiale, ottima sceneggiatura come sempre frizzante e sempre grado di fornire spunti interessanti.

“L'ultima volta che sono entrato in una donna è stato quando ho visitato la Statua della Libertà. “