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G.I. JOE - LA NASCITA DEL COBRA regia di Stephen Sommers

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     4 / 10  17/09/2009 16:14:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uscito l’11 settembre, “G.I. Joe, ecc. ecc.” non simboleggia certo il modo più ortodosso possibile per ricordare L’America, indaffarato com’è a rappresentare biechi trafficanti di armi, combattimenti senza tregua, sbriciolamenti vari di opere architettoniche e… di scatole.

Dopo aver portato distruzione ed esplosioni a casa loro (New York, Washington, San Francisco), evidentemente gli americani hanno avvertito un po’ di nostalgia per il vecchio continente.
E, visto che probabilmente non hanno niente di meglio da fare, qualcuno gli avrà detto che a Parigi (che si trova in Francia, sempre meglio specificare con opportune sovraimpressioni per il volgo ignorante, non si sa mai che credano si trovi in Australia) esiste una cosa di ferro alta oltre 300 metri e che sarebbe stata una bella occasione per vederla cadere ridotta in mille pezzi. La popolazione mondiale ringrazia commossa.

Una bella scorazzata tra i boulevard parigini non ce la toglie nessuno, con Arco di Trionfo, Notre Dame e la Senna a fare da sfondo. E pure il traffico della capitale non viene risparmiato, messo a soqquadro con almeno un centinaio di auto esplose e/o fracassate, e con palazzi e negozi ridotti in poltiglia (e meno male che a questo contribuiscono anche i supposti eroi dello squadrone G.I. Joe).

Pensate un po’ alle “boulangeries” e ai “restaurants”… Ci si aspetta da un momento all’altro di vedere un fornaio rincorrere le macchine ultratecnologiche per prenderle a colpi di baguette! E la gendarmerie che arresta i nostri valorosi stendendoli con un pugno? Roba da chiodi. Allora chiamate l’Ispettore Clouseau che almeno acquistate in credibilità.

Questi disgraziati autori, abili resettatori di memorie, ci vogliono portar via pure i ricordi delle scene romantiche sui tetti di Parigi. Con queste sequenze ipervelocizzate e ultrafracassone di tenero ci resta ben poco, in effetti. E pensare che qualche ragazzino, non avvezzo a sviluppare senso critico di ciò che vede, le avrà trovate pure “ganze” e divertenti…

Visto come va a finire, temo che il gioco continuerà. Le testate (nucleari) del ca.zzo non finiranno qui… Qualcuno dovrebbe intervenire sulla corteccia cerebrale di questi esaltati.

Mi è venuta un’idea…
Alpha, Bravo, Charlie, Delta: in formazione d’attacco!