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IN THE NAME OF THE KING regia di Uwe Boll

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Constantine     3½ / 10  10/10/2011 22:28:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dove c'è una trasposizione da videogioco, lì c'è Uwe Boll.
Stavolta il peggior regista del XXI secolo se la prende con Dungeon Siege.
Gli vengono affidati fondi per girare un kolossal (ben 60 milioni di dollari) e già dalla scelta del cast si intuisce che invece si andrà incontro ad un B-Movie, di cui francamente ce ne sono a dozzine di migliori. Del fantasy moderno non c'è l'ombra e sembra al contrario di assistere ad un telefilm a puntate che anche in televisione andrebbe in onda in orari tappabuco. Trama scontata, lunghezza eccessiva, recitazione assente come altrettanto pathos e coinvolgimento. La sceneggiatura passa da momenti di piattume totale a slanci di profondità di intenti, promesse sempre mal mantenute. Si salva da questo calderone riciclato la bellezza di Claire Forlani e qualche sequenza con timidi cenni di riscatto dell'occhio tedesco dietro la cinepresa. Senza colpo ferire dopo qualche tempo ( troppo) finisce, ed è la parte migliore.