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MANHATTAN regia di Woody Allen

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  05/02/2008 15:11:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un pò sottotono rispetto ad altri lavori di quel periodo, come "Io e Annie" e "Provaci ancora Sam". Non mancano, in ogni caso, i "topoi" che hanno reso celebre il cinema del regista newyorkese: le nevrosi, le ossessioni, l'incomunicabilità con il proprio partner, la superficialità e il vacuo edonismo di una società irrimediabilmente in declino ecc... Tanto pessimismo, ma in fondo anche tanta speranza: speranza che emerge nella rappresentazione dell'ingenuità e della semplicità della ragazza adolescente, la cui presenza sembra ergersi su tutte gli altri infimi e complessati soggetti che gravitano attorno al mondo "alleniano".

Il campionario di personaggi che "sfilano" in "Manhattan" risulta meno particolareggiato e caratterizzato rispetto, ad esempio, all'eccelso "Crimini e misfatti": si tratta di figure soltanto abbozzate, che meritavano probabilmente un maggiore approfondimento.
Bellissime alcune sequenze che ritraggono una rilucente ma allo stesso tempo delicata New York, al quale Allen sembra dedicare vere e proprie serenate d'amore sulle dolci noti delle musiche di George Gershwin.