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FITNA regia di Scarlet Pimpernel

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ferro84     3 / 10  17/02/2009 17:49:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono una serie di ragioni per considerare Fitna un NON-DOCUMENTARIO ma un manifesto razzista.
Il che ci sta, non è detto che ogni film debba promuovere valori positivi e finchè non inneggia alla violenza (anche se all'intolleranza) ci sta.

Magari non lo fai vedere nelle scuole, lo proietti nelle sedi di partito (magari con la cannottiera macchiata e un piatto di polenta con interventi scurrili sul **** delle donne) o a un pubblico vaccinato (terza media?) è evidente la pretestuosità.

Perchè Fitna è brutto a prescindere da quello che dice, è proprio un film ispirato dal niente nemmeno dall'odio.
Allla fine ricorda le posizioni della FAllaci con la differenza se uno leggesse i suoi ultimi libri, pur rimandendo inorridito da certe posizioni non potrebbe dire che la Fallaci la sua trilogia l'abbia improvvisata, ma è un opera ricca scritta da una signora di cultura infinita.

Qui invece si parte da delle parole del Corano e le si unisce a immagini di terrorismo , dimenticando che si potrebbe fare la STESSA IDENTICA COSA CON LA BIBBIA (la religione che invita alla tolleranza e alla non conversione del prossimo è quella che non esiste più).
Oltre ad essere elementare come stile non è nemmeno originale come impostazione, cioè è un film che AVREMMO POTUTO REALIZZARE TUTTI CON UN SEMPLICE PROGRAMMINO.

Un reportage giornalistico di una emittente locale avrebbe più estro artistico.

Premesso che a tutti è dato di esprimere il proprio pensiero un pò di cura e meno qualunquismo è richiesto
Exodus  17/02/2009 20:46:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, mi trovo sostanzialmente d'accordo: è fazioso e quasi propagandistico, così come bisogna riconoscere che la cara Fallaci, pur essendo una scrittrice con la C maiuscola, appare mostruosamente di parte e decisamente accecata da un odio che alla fin fine sorprende pure per la sua violenza: però, con tutta l'imparzialità possibile, non mi pare che si possano mettere sullo stesso piano Corano e Bibbia, e tantomeno, allargando il campo, Cristianesimo e Islam.
La Bibbia di per sè è un testo letterario, fantasioso, a tratti persino poetico, che ha subito un'evoluzione millenaria e che proprio per questo ha reso possibile un "aggiornarsi" del proprio significato originario, per mezzo di allegorie e analogie, che dura fino alle porte della nostra epoca. Il Corano, a confronto, appare molto più schematico e "pratico", tende a parlare per precetti piuttosto che per avvenimenti. Ne consegue che il Cristianesimo ha avuto la possibilità, e la ha colta in più di un'occasione, di evolversi e di far scendere a compromessi i propri precetti con la realtà storica (anche grazie all'imponente lavoro di speculazione svolto dai Padri della Chiesa, imbevuti di cultura greca e latina), mentre l'Islam, complice il fatto di essere nato e cresciuto presso una società seminomade e meno a contatto con la latinità, non ne ha avuto la possibilità.
Tutto questo solo per marcare una differenza sostanziale: ben venga il dialogo e il rispetto tra religioni, ma non si può negare che il Cristianesimo, che pure ancora si rivolta nel letto se sente parlare di Pacs o di fecondazione assistita, si trovi in una posizione nettamente più illuminata ed aperta al dialogo.
Complice la Storia, prima ancora dei meriti effettivi, si capisce.
ferro84  23/02/2009 13:52:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non vorrei cominciare un discorso infinito anche perchè ho letto la Bibbia ma non il Corano.

Il Vecchio Testamento della Bibbia e sopratutto la parte che forma la Torah ebraica, è un testo estremamente pratico, il Pentateuco è un libro di diritto arcaico ma pur sempre di diritto.

Estremamente violento verso i diversi (non solo i disobbedienti, sodomiti o lussuriosi ma anche verso coloro che credono negli altri dei).

Inoltre nel Nuovo Testamento il padre fondatore della Cristianità e sopratutto del Cristianesimo, San Paolo, sebbene con termini meno fisicamente violenti invita comunque all'intolleranza.

Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.”
Levitico, cap. 26, vv. 7-9
“Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni… quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia.”
Deuteronomio, cap. 7, vv. 1-2
“…non lascerai in vita alcun essere che respiri, ma li voterai allo sterminio… come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare…”
Deuteronomio, cap. 20, v. 16

Ma anche San Paolo non scherza, nelle sue lettere è chiara l'intolleranza verso i pagani.
Non invita all'uccisione dell'infedele ma comunque al suo isolamento.
Oltretutto San Paolo è uno che va a convertire e invita gli altri a fare altrettanto e lo fa andando da una parte all'altra del Mediterraneo.

Ora la Bibbia dice tutto e il contrari odi tutto e in un percorso di fede ogni cosa deve essere vista all'interno di una prospettiva logica.
Ecco che qualsiasi catechista di diverse correnti cristiane ti potrà dare diverse e tutte legittime interpretazioni (o giustificazioni) di tanti dei versi che qui esistono.


Ma a prescindere da cosa dice la Bibbia, ti rendi conto che con alcuni di questi versi presi, si sarebbe potuto fare lo stesso discorso che si fa con Fitna.
Per questo dico andiamoci piano, oltretutto il mondo Musulmano non è unico ma variegato.
E' come dire che un Testimone di Geova o un Protestante tedesco siano la stessa cosa.