VALÉRIE – DIARIO DI UNA NINFOMANE regia di Christian Molina

JOKER1926     7 / 10  29/06/2010 15:41:46 » Rispondi
E' indubbio, "Valérie – diario di una ninfomane" non ha ottenuto un surclassante successo mediatico e insomma titolo e contesto dovrebbero attrarre molte fasce di persone, ma nonostante tutto il film spagnolo non riscontra particolare fama, ma in linea di massima, a Personale avviso "Valerie" è una pellicola discreta e forse, parzialmente, furba.
Il lavoro del regista (Molina) presenta tanti fattori positivi come la compatta fotografia, gli attori e le colonne sonore, da apprezzare gli scenari che fungono da splendido contorno, sceneggiatura non terribilmente artificiosa ma duttile e pulita.
In pratica la prima parte è buona, la solita esposizione e introduzione dei protagonisti principali con conseguente indagine psicologica e comportamentale, poi si procede con la restante parte più "cattiva" più vibrante e sicuramente meno romanzata e realmente forte e beffarda.

La pellicola di Christian Molina tratta un tema particolare, la "ninfomane", ovvero la "donna insaziabile" è nella fattispecie "Valerie" un mezzo di enorme piacere provato da svariati uomini, ma alla fine risulta essere un percorso chiuso, in pratica un vico cieco ove il divertimento prevale su altri sentimenti, o meglio il divertimento, cioè il sesso, praticamente il bisogno intacca il resto, poi l'amore sale in cattedra ma spesso è un bluff tremendo e terribile da sopportare.
Molina traccia una vita, una parabola femminile di classe, di dramma e di emozioni, sul piano mediatico a tratti impeccabile (ma evidentemente non apprezzato a pieno dalla massa spettatrice); il film attrae davvero tanto e guida colui che lo osserva verso un finale "spezzettato" ove fra velature di retorica e oratorie morali lo spettatore chiude l'ultima pagina di un diario, quello di Valerie, localizzato sul sesso con consequenziali e forse forzate dinamiche che scandiscono alti e bassi della vita.