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LOUISE MICHEL regia di Benoît Delépine, Gustave de Kervern

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  14/09/2009 16:21:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La crisi economica è solo lo spunto di partenza di questa divertente commedia francese.La denuncia sociale, o l’eventuale satira, sono infatti ben mimetizzate sotto una coltre grottesca che rende questa pellicola come un concentrato di stramberie e follia allo stato puro.E’ ovvio che la matrice temporale e sociologica non sia poi così irrilevante,chi però pensa di trovarsi di fronte a una feroce attacco al capitalismo più sfrenato rimarrà deluso.L’accoppiata Delepine- De Krevern con “Louise Michel”,utilizza argomenti di stretta attualità per poi rimodellarli a proprio piacimento,in una cornice pazzoide fatta di personaggi a dir poco fuori dagli schemi che si trovano in situazioni altrettanto deliranti.Seppur a fasi alterne il divertimento è assicurato,anche se a volte il cinismo e l’attitudine provocatoria tendono a oltrepassare certi limiti risultando un po’ gratuite.
Nel complesso ho trovato il tutto piuttosto coinvolgente,anche per l’ innegabile pessimismo celato sotto una comicità surreale.L’umanità protagonista di questa pellicola è infatti ritratta in maniera inclemente,tra “gente comune” e “padroni” non si salva nessuno,tutte vittime del proprio status sociale in un mondo in cui non sempre a prevalere è la legge del più forte o del più furbo.Il ritratto che ne esce è di quelli amari,il desiderio di giustizia in questo caso è modellato sui canoni della vendetta più estrema,ovvio sfogo di una pellicola che si abbevera alla fonte dell’eccesso,in cui due sbandati/inadeguati/ignoranti vorrebbero coronare quello che presumibilmente è il sogno proibito di tanti lavoratori stremati.Il finale volutamente severo e tragico,sempre comunque stemperato con arguta ironia macabra,potrebbe suonare come un monito a chi crede che asserragliare la gente entro i confini dell’ignoranza possa garantire un’impunità perpetua.