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KING OF NEW YORK regia di Abel Ferrara

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  10/05/2011 10:54:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Far del bene lasciandosi dietro un'interminabile scia di cadaveri e trarre profitto dallo spaccio di coca.Un paradosso messo in atto da Frank White,appena uscito di prigione e deciso a mettere le mani sulla criminalità organizzata nella Grande Mela.
La singolarità del soggetto sta tutta nelle intenzioni del malavitoso,novello filantropo orientato a spendere i suoi sporchi proventi nella realizzazione di un ospedale in un quartiere periferico.
Per riuscire nell'impresa non si farà scrupoli a scatenare una vera e propria guerra urbana con clan rivali e poliziotti pronti a loro volta a trasgredire la legge pur di farlo capitolare.
Ferrara gira un film notturno e violento,capace però di accendere gli animi solo nelle scene più movimentate,si fatica ad entrare in sintonia con il sinuoso plot e la noia più volte prende il sopravvento.La caratterizzazione di un sottobosco che ha attecchito in sospensione tra legalità e delinquenza è più volte superflua,descrizioni e avvenimenti lasciano il dubbio su quanto siano realmente utili per una descrizione che spesso scaturisce macchinosa,ulteriormente compromessa da un nugolo di personaggi che non lasciano tracce degne di nota.
"King of New York" paga anche il ridotto ascendente di un protagonista poco graffiante, interpretato da Christopher Walken,eccellente appena entra in scena con la sua gang,poi assorbito da una escalation discontinua di episodi indirizzati ad una chiusura finalmente potente e degna di insindacabile lode .Il mestiere di Ferrara si vede tutto,bravissimo nell'inquadrare il degrado di una città in mano alla malavita,accorto nel non precipitare in moralismi di comodo e nel tracciare una linea sottilissima tra bene e male.
Il film però a mio avviso resta tra i più sopravvalutati dell'eccentrico Abel,questa volta fin troppo didascalico nei momenti topici.