Ciumi 8½ / 10 14/07/2010 18:19:27 » Rispondi Quando ha inizio il film il protagonista ha già raggiunto il suo stato di 'cattivo'. Non ci viene raccontato il prima, o il come a quella condizione egli ci sia arrivato. Anzi per gran parte della pellicola non si fa che documentarne i comportamenti spregevoli. Egli si droga, si alcolizza, gioca d'azzardo, approfitta in ogni modo della propria posizione; è sessualmente depravato, moralmente scorretto, spiritualmente vuoto, professionalmente corrotto; il ruolo di tenente, ma anche di padre e di cristiano, ne rende ancora più gravi tali atteggiamenti. Questo cominciare ‘senza principio' sembra, quasi, sottintendere una premessa che vuole l'Uomo 'peccatore' da sempre; e di ciò sofferente, quasi penitente, come bene ce lo ricorda ad ogni inquadratura il volto sempre affranto di Keitel. La fotografia fosca, gonfia d'un palpabile e crudo realismo, toglie intanto vitalità agli ambienti. Li stringe attorno al protagonista, e li fa angusti, degradati, marci e irredimibilmente corrotti. Eppure brevi candori sembrano sfiorare talvolta la penombra, raddrizzare le mura distorte, suggerire scorci di pace come nella stanza silenziosa del figlio. La stessa chiesa, che si trova a essere teatro di uno stupro, dopo il fatto si ricompone nel suo pudore. A un certo punto c'è un'inquadratura in cui due finestre irradiate vengono a formare una sorta di trinità con la suora, rivestita nel suo velo.
A molti è tornato in mente 'Mean street' di Scorsese. Anche a me: ma là un più giovane Keitel si recava in chiesa per abituarsi al fuoco punitivo dell'inferno. Qui, già condannato all'inferno terreno, viene a cercare un angolo, seppure molto breve, di paradiso. Lo trova? Io non saprei. Il film, nonostante la sua scorza dura e ruvidissima, dissacrante e a tratti blasfemo, si presenta quale parabola cristiana, ma senza armonia, protendendosi verso una grazia che rimane sgraziata. Cristo disceso dalla croce apparirà smorto, quasi paralizzato, inerte. In una sequenza intensissima egli lo insulta, e immediatamente dopo gli implora perdono, provando in quello sfogo lancinante prima la vendetta e poi la pietà. Ma l'incontro con gli stupratori (e nonostante in sottofondo ci sia la telecronaca della partita in cui il protagonista ha scommesso la sua stessa vita, egli non vi pone più attenzione) non ha armonia. Come neppure il suo perdono, o la sua morte ne avranno, ancora immersi nello squallore. E infine quell'ultimo pianto, viscerale ma non liberatorio, quel volto ancora straziato dal rimorso e dalla sofferenza, quell'allontanarsi di spalle brancolante e radente alla ringhiera, poco suggeriscono pace e redenzione.
KOMMANDOARDITI 14/07/2010 19:26:55 » Rispondi Devi riconoscere però che la scena con Keitel in ginocchio davanti al Cristo, più che blasfema, è di un grottesco oltre ogni limite sopportabile (come suggerisce anche l'epilogo della stessa scenetta).
Questo film l'ho sempre visto come un desiderio volontario di Ferrara di realizzare una perfetta antitesi al film di Lumet SERPICO. Se ci fai caso , i due protagonisti non hanno nulla in comune caratterialmente, moralmente e nelle abitudini , sono uno il negativo dell'altro. Io preferisco il personaggio di Pacino.....
Comunque il doppiaggio italiano non rende merito alla nevrosi istrionica di Keitel. Meglio vederlo in lingua originale.
Comunque bel commento ;-)
Ciumi 14/07/2010 20:49:30 » Rispondi Grazie mille. In effetti quella scena è molto grottesca. Per quanto riguarda Serpico, è vero che ci sono molti punti in comune, soprattutto nello sfondo di una corruzione radicata e diffusa, ma nel film di Lumet manca completamente ciò che qui invece è centrale: la riflessione religiosa. Ne ‘Il cattivo tenente’ la denuncia sociale passa in secondo piano, rispetto a quella esistenziale o spirituale. Del resto, come hai detto tu, i protagonisti, seppure ugualmente soli, sono due opposti. E di conseguenza le due recitazioni, entrambe sopra le righe ma diversissime. Comunque anch’io generalmente preferisco Pacino come attore. Ad esempio in ‘Quel pomeriggio di un giorno da cani' (a proposito di Lumet) è fantastico.
goat 14/07/2010 20:52:34 » Rispondi ciumi, volevo solo dirti una cosa: 'sti ***** se scrivi bene, i tuoi commenti sono spesso i più interessanti del sito.
Ciumi 15/07/2010 06:36:16 » Rispondi E ‘sti càzzi goat, sei gentilissimo. Ti ringrazio molto.
Kater 15/07/2010 23:13:04 » Rispondi e stì cazzì bravo Maurì, mò adesso tutti a magnà à pajata!
Ciumi 16/07/2010 18:49:04 » Rispondi Grazie bimba.. Ma sì va’, ‘namo tutti a farci ‘na bella magnata de mèrda de vitello..
Ciumi 16/07/2010 21:33:49 » Rispondi E li mortacci no, ‘a scarpetta ce vole… e tanto che ce semo ‘namo a distrugge’ pure li macaroni... Ahò, mica semo americani noi..