Matteoxr6 6½ / 10 14/01/2017 14:25:00 » Rispondi Sono un po' indeciso sul voto. Ho letto diversi commenti, con voti alti, bassi e nella media. Dal mio punto di vista, designare come difetto la ripetitività o l'indugio su certe scene è sbagliato, perché controsenso: è fondamentale, in una pellicola come questa, per la trasmissione al pubblico della vita del protagonista, girare così. Sulla questione della
redenzione, dell'aspetto religioso in generale, sorvolerei; non serve certo una vergine incinta per la coscienza morale, concepita filosoficamente già 200 anni prima di Cristo. La religione è anzitutto dogma, quindi passività, quindi vincolo; non c'è libertà dove c'è vincolo, quindi non c'è scelta, si sceglie come subire una pressione. Perciò, ripeto,
sorvolerei. Ho letto anche qualche parere contrastante sul doppiaggio; a mio modo di vedere, non il miglior Rodolfo Bianchi, ma comunque su un buon livello. Keitel impressionante, davvero impressionante. Pur riconoscendo di non aver dato un voto esaltante per un film che non ritengo granché, so per certo che non lo dimenticherò come tanti altri, e il merito lo attribuisco al 95% alla prova del protagonista, famosa anche per averlo risollevato, e di molto, da un periodo opaco della sua carriera. Ora, io non mi drogo né frequento gente al capolinea, ma mi è sembrato di vedere scene di un realismo quasi disturbante: il duo Abel-Keitel ha funzionato, eccome. Insomma, la videonarrazione delle fasi finali della catabasi di un uomo, girato con lo stile giusto e interpretato meravigliosamente dal protagonista, ma il soggetto in sé, per me, non ha meriti.