Badu D. Lynch 9 / 10 11/04/2013 14:13:14 » Rispondi Bi-mong (Dream) è Vital che incontra il taoismo. Un'opera perfettamente inesplicabile ; un profluvio di suggestioni visive ed oniriche ; un tripudio di emozioni d'infinita incompletezza. Una pellicola che nasce e si muove attraverso il ricordo quotidiano, per poi svilupparsi e, finalmente, soccombere in una dimensione misteriosa e incommensurabile che, in questo caso, si chiama "Amore". Dream è un'agonia interminabile, una tortura inconscia che, grazie al sacrificio, si trasformerà in un'ineffabile abbraccio esistenziale, una stretta di mano eterna. Solo soffocando il passato, la luce potrà finalmente risplendere - non c'è luce senza buio, non c'è speranza senza paura, non c'è amore senza odio. Bisogna cancellare il vecchio e deturpato percorso, soffocarlo per sempre, impiccarlo, buttarlo giù da un ponte ; così, una volta per tutte, il presente (inesistente) si sveglierà, abbandonerà il sogno/incubo, e si trasformerà in una farfalla cosmica, che ha l'aspetto del desiderio futuro, dell'equilibrio sentimentale definitivo. Ma l'equilibrio esiste? Kim Ki-duk non ci da risposta, ma ci lascia un meraviglioso e sensazionale dubbio, che non diventerà mai certezza.