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DREAM regia di Kim Ki-Duk

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5½ / 10  30/01/2012 15:44:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spero che questo film segni definitivamente la chiusura di un periodo infelice della carriera di Kim-Ki Duk,responsabile di un trittico di opere non all'altezza della sua fama e ancora troppo connesso a temi ormai sviscerati in tutte le salse nell'ambito del suo percorso artistico.
Un'inversione di tendenza,una ventata d'aria concettualmente innovativa sarebbe bene accetta.Dolore, amore e in un certo senso quella crudeltà così specifica del regista vanno ancora una volta a braccetto in una pellicola che parte in maniera eccellente,lasciando presagire il meglio, per poi perdersi in una spossante concatenazione di eventi insipidi e ripetitivi, fino al raggiungimento di un finale in cui la cifra stilistica di Kim Ki-Duk ritrova vitalità, sublimando il momento attraverso una simbologia magari un po' elementare ma comunque degna di nota.
Questo "Dream" sa di occasione sprecata,è sfruttato in modo sommario il legame creatosi tra due ragazzi mediante un'incredibile interazione onirica.Sono le delusioni d'amore a provocare questa strana relazione che introduce a un tema surreale in cui i sogni di uno diventano realtà tangibile per l'altro,purtroppo gli sviluppi infiniti cui il tema si prestava finiscono compressi con somma delusione nel solito intreccio amoroso.
Oltre ad una trama annaspante si evidenzia l'assenza di quel piglio visionario e quella predisposizione alla cura scenografica da sempre eccelsi elementi distintivi dell'autore,in questo caso non ravvisabili,o quanto meno assorbiti da una trama povera di idee trascinanti.
Dopo "Time" e "Soffio" il terzo flop consecutivo ha spinto il regista verso una forte depressione provocata anche dalla tragedia sfiorata sul set di questo film,quando la protagonista Na-Yeong Lee ha rischiato seriamente la vita.Con il seguente documentario intitolato "Arirang" il buon Kim sembra aver tentato di esorcizzare i suoi fantasmi alla ricerca di una nuova vita professionale.Sperare in uno suo grande ritorno,dove al mirabile gusto estetico si fondono tematiche nuovamente emozionanti, non è poi così utopico.
Incrocio le dita.