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NEMICO PUBBLICO N.1 - L'ORA DELLA FUGA (PARTE 2) regia di Jean-François Richet

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  07/07/2009 11:38:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le vicissitudini di Jacques Mesrine,alias nemico pubblico numero uno della Francia,si concludono lasciando la sensazione che qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare.Questa volta non è la ricchezza di eventi,non sempre ben amalgamati ,a rendere imperfetto il quadro d’insieme ma come già accadeva nella prima parte è la definizione frettolosa del personaggio a non convincere.Va però ammesso che questa volta il lavoro svolto sulla figura di Mesrine è più accurato,inoltre la trama scorre con maggiore fluidità rispettando i vari incastri narrativi.E’ innegabile che i difetti però non manchino,determinati,ed è giusto specificarlo, più dall’esigenza di mettere in mostra la miriade di eventi che costellarono la vita del gangster che da un’incapacità professionale degli autori. Mesrine appare prigioniero del proprio personaggio egocentrico ed istrionico,troppo semplificato in una dimensione presumibilmente di gran lunga più complessa.Soprattutto il cambio di registro,con delirio di onnipotenza annesso che ne determinerà la fine, pare un po’ troppo diretto, privato di quelle motivazioni basilari al fine di giustificare una così radicale trasformazione.
Richet è comunque efficace nell’illustrare le scene più adrenaliniche,con una regia nervosa ed un montaggio serrato tiene alta la tensione,rimodernando il polar francese ed il poliziottesco all’italiana,tratteggiando così una cornice estremamente curata e quindi verosimile.
Cassel è ancora una volta l’anima del film,ingrassato e spesso sopra le righe è autore di una grande performance in grado di ridurre i personaggi che entrano ed escono dalla sua vita in un contorno poco appetibile.
Non era facile realizzare un’opera così arzigogolata e ricca di sfumature,bisogna dare atto a Richet di averci provato con grande determinazione e di essere riuscito a ricreare con buon mestiere un’epoca di piombo di cui Mesrine fu tra gli indiscussi portavoce.