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NEMICO PUBBLICO N.1 - L'ISTINTO DI MORTE (PARTE 1) regia di Jean-François Richet

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  14/04/2009 13:55:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A Richet evidentemente piacciono le sfide,dopo essersi cimentato con il remake di “Assault on Precinct 13” classico Carpenteriano dignitosamente riveduto,il fatto di aver voluto illustrare la vita di Jacques Mesrin,uno dei più celebri antieroi francesi, denota da parte del regista una buona fiducia nei propri mezzi.
Richet mostra di aver studiato la lezioncina a menadito,non è poi così bizzarro immaginarlo alle prese con la visione di decine di pellicole che partendo dal classico poliziesco americano,comprendono anche il polar francese e il “poliziottesco” all’italiana.
“Nemico Pubblico” sembra infatti una summa di questi generi,non sempre efficacemente elaborati a causa di qualche difetto facilmente individuabile.
Doveroso sottolineare l’ottima prova di Cassel che oscura tutti gli altri personaggi riducendoli a semplici macchiette,grazie alla sua grande interpretazione ed anche per volontà di una sceneggiatura che prevede l’obiettivo sempre ben piantato sul protagonista.
Regia e montaggio sono di buon livello,con alcune sequenze girate in split screen davvero eccellenti,ad esempio quella iniziale è sicuramente da applausi a scena aperta.Purtroppo la pellicola si rivela molto frammentaria,quasi slegata nella prima parte.Il voler raccontare l’ascesa di Mesrin sembra quasi un peso per il regista,desideroso di passare immediatamente all’azione.Il fatto di affastellare velocemente gli episodi salienti della giovinezza dell’aspirante malavitoso finisce con il sezionare l’opera in brevissimi capitoli,che pur coinvolgendo narrativamente, finiscono con il disegnare una figura piuttosto grossolana del protagonista,senza riuscire a tratteggiarne uno profilo potente.
A funzionare sono le atmosfere,come le improvvise scene di violenza.Richet se la cava bene con le scene d’azione, meno quando indaga nella psiche di Mesrin,riuscendo a delinearne i contorni con maggior incisività solo nella seconda parte.
Non resta che attendere la conclusione che potrà determinare un quadro d’insieme più chiaro,infatti questo primo capitolo, pur non essendo privo di spunti pregevoli,lascia in generale un po’ di insoddisfazione.