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NEMICO PUBBLICO N.1 - L'ISTINTO DI MORTE (PARTE 1) regia di Jean-François Richet

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Spotify     7 / 10  07/05/2017 22:47:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
--- PRESENTI SPOILER ---

Noir che narra le gesta del criminale francese Jacques Mesrine. Qui, ci troviamo di fronte alla prima parte della storia, in quanto l'opera è divisa i due film.
La pellicola non aggiunge niente al filone a cui essa appartiene, basti solo pensare quanti sono i gangster movie biografici prodotti. "Nemico Pubblico N.1" è dunque solo uno dei tanti lungometraggi di questo genere. Però, nel suo, risulta essere una pellicola gradevolissima, senza grosse pretese e girata con mestiere.
La trama è ambientata a Parigi, tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70, e vede, appunto, protagonista Jacques Mesrine, soprannominato in Francia "Nemico Pubblico N.1" per via delle numerose rapine e dei suoi metodi sanguinari. Il bandito, dapprima si allea con la mafia locale e in seguito continuerà a perpetrare le sue azioni fino in Canada. Successivamente sarà arrestato e confinato in una delle prigioni più severe del paese. Ma l'uomo, astuto e sicuro di se, riuscirà a innescare uno stratagemma attraverso il quale lui, e il suo amico Mercier, scapperà.
Il film vede come attore protagonista un ottimo Vincent Cassell. L'attore parigino, era secondo me il migliore che si potesse scegliere per un ruolo del genere in quanto, tutti ben sappiamo quanto Cassell sia bravo nel recitare personaggi cattivi. In tale pellicola non smentisce questa sua abilità, impersona Jacques Mesrine con cattiveria, audacia, grinta e il solito carisma. In alcune scene il buon Vincent è veramente crudele, non risparmia nessuno, a momenti neanche la moglie. Lo vediamo destreggiarsi nei panni del gangster più ricercato di Francia con una naturalezza impressionante. Oltretutto l'attore, si adatta perfettamente alle atmosfere "sessantiane" dell'opera. Le espressioni sono impeccabili, quelle classiche "alla Cassell" che tutti noi abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare. L'esplicazione dei dialoghi è ferrea e diretta.
Tra il cast spicca anche Gerard Depardieu, il quale rappresenta la solita garanzia, pur non essendo, in questo caso, uno dei personaggi primari.
Jean-Francois Richet, oltre ad aver girato il film, ha scritto anche la sceneggiatura, in coppia con Abdel Raouf Dafri. Nonostante il regista abbia scritto uno screenplay lungo si e no 3 pagine, riesce, a livello visivo, a trovare continue idee e soluzioni, evitando così che la pellicola scada nella ridondanza.
Innanzitutto, c'è una splendida direzione degli attori. Cassell è calato benissimo nella parte, Richet lo spreme come un limone al fine di ottenere un soggetto il più simile possibile al vero Jacques Mesrine. E si può tranquillamente dire che l'intento riesce, ogni comportamento, ogni mossa del protagonista è credibile. Oltretutto, benché si tratti di un individuo estremamente violento, lo spettatore tende quasi ad ammirare le azioni di Mesrine, del quale certamente colpisce la forte autorità. Oltretutto, Francois Richet, inserisce benissimo il gangster nel contesto storico della pellicola, gli crea un'identità, la quale si sposa alla grande con le peculiarità dell'epoca.
Anche i restanti personaggi sono inseriti ottimamente nell'ambiente.
Il ritmo è dinamico, ci sono pochissimi momenti di stanca, anche grazie ad alcune situazioni davvero "isteriche", come gli scatti di violenza improvvisi di Mesrine. La narrazione si concentra quasi esclusivamente sulle azioni del gangster, mentre la storia vera e propria, viene messa da parte per poi, chissà, spiegarla per bene nel successivo capitolo. Comunque Francois Richet, racconta la vicenda con tantissimo dinamismo, facendoci vivere in prima persona le rocambolesche avventure del protagonista.
Non manca qualche ottima sequenza di suspense in classico stile noir, mentre le scene di sangue, sono realizzate in maniera impeccabile e con dei buoni effetti speciali.
Francois Richet calca la mano sulla violenza, in quanto vuole far capire all'astante quanto il gangster, fosse cattivo nella realtà. E il director riesce perfettamente nell'intento.
Il finale è molto bello, pieno zeppo di tensione, girato con classe e leggermente ironico. Probabilmente uno dei momenti migliori della pellicola.
La fotografia si sposa bene con la regia. E' raffinata e piuttosto scura per quanto riguarda le scene ambientate nella Parigi sessantiana, proprio a voler ricreare l'atmosfera del tempo. Invece, nella parte finale del film, troviamo una fotografia sporca e polverosa.
La scenografia è ottima, ricostruita in maniera impeccabile la capitale francese in stile anni 60. Il regista poi, valorizza tutto alla perfezione, cimentando lo spettatore in quel clima, in quello stile di vita.
Piacevole il tema musicale, nulla di incredibile, ma accompagna bene la pellicola.
La sceneggiatura è un po' la nota dolente. E' davvero striminzita, ridotta all'osso. Presenta quasi zero storia, per concentrarsi su un susseguirsi continuo di sparatorie e azioni violente. D'accordo che nel secondo episodio, ci sia la concreta possibilità che ci si concentri di più sulla vicenda, affrontandola alle radici, però per me, quando una pellicola non ha una trama solida e ferrea e non segue una scaletta, manca di uno dei principi fondamentali del cinema. Poi il regista potrà anche fare del suo meglio per mascherare ciò, come, appunto, accade in quest'opera, però, si avverte l'assenza di qualcosa.

Conclusione: un film che intrattiene bene, fa della violenza uno dei suoi punti di forza. E poi Vincent Cassell è sempre una garanzia. Poteva essere sviluppato di più nella sceneggiatura ma, ripeto, credo e spero, che ciò sarà fatto nell'episodio successivo che visionerò al più presto.
Non un filmone ma un'occhiata la vale.

7+.