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JCVD regia di Mabrouk El Mechri

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Invia una mail all'autore del commento matteo200486     7½ / 10  25/03/2009 23:31:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non avrei mai pensato in vita mia di dare un bel voto ad un film di Jean-Claude Van Damme. La meraviglia del cinema: riesce a stupirti sempre. E in questo caso l'ha fatto piacevolmente.
Lo definirei un film biografico sull'attore belga che coincide con un altro film quasi biografico come The Wrestler con il grandissimo Rourke. Due uomini, due attori che guardano il passato e si rendono conto di come hanno buttato via la loro vita e il loro successo.
Non è proprio un ritorno quella di Van Damme visto che fino all'anno scorso sono uscite chiaviche in continuazione, ultima Until Death ma è gradevole vederlo in un ruolo che gli permette di sfoggiare una buona capacità d'attore in una pellicola di buona qualità. A mio parere gli unici suoi film decenti furono Senza esclusione di colpi e Senza tregua, il resto un poco una chiavica. Ha sempre avuto la capacità innata di sfornare pellicole tamarre e di scegliere con il lanternino gli script più beceri (ma lui è così: quando i film li dirige e li pensa lui son chiaviche lo stesso ma gli voglio bene lo stesso).
Ma in questo caso ha centrato il vaso.
Una pellicola piacevole e ben diretta nella quale mi è piaciuta molto la parte in cui si rivolge allo spettatore autocriticando la sua vita "movimentata" caratterizzata da 5 mogli, processi per stupro e danni ma soprattutto la sua dipendenza dalla cocaina. Una riflessione amara sulla propria vita.
Un buon lavoro, peccato che la redenzione è lontana e mi sa che questa pellicola rimarrà un'eccezione qualitativamente buona. Infatti il nostro Jean-Claude Camille François Van Varenberg è in procinto di sfornare due pellicole che non promettono nulla di buono