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VACANCY 2: L'INIZIO regia di Eric Bross

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Alpagueur     4½ / 10  11/12/2020 12:28:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premessa irrealistica e verosimiglianza assenti per questo film, che tira in ballo gli snuff movies. "Potremmo venderne 10.000 copie". Sei sicuro che sia così che funzionano i film underground? Vuoi 10.000 copie vaganti in giro che ti implicano in un omicidio? Non credo, che ne dici se esistesse un mercato per questo ma si trattasse di una clientela selezionata, che pagherebbe un sacco di soldi per la cosa reale, come 10.000 dollari per nastro? Posso capire se questa roba fosse stata scritta gratuitamente, quanto hanno pagato gli sceneggiatori? Ho davvero disprezzato tutti i protagonisti di questo film (a parte forse i due giapponesini che arrivano all'inizio di gran carriera sulla loro Corvette gialla 'just married' e poi se ne ripartono fortunatamente con la stessa rapidità, quantomeno sono stati divertenti), ma nonostante il plot così poco convincente sono rimasto lì a vederli tutti cuocere nel loro brodo, ed è stato uno sforzo enorme. Come ho detto poco fa all'inizio sembrava un buon intrattenimento, ma in seguito è diventato sempre più peggio. Non capisco davvero perché i produttori della Screen Gems (una compagnia statunitense sussidiaria della Sony Pictures Entertainment) abbiano distrutto il godimento di un possibile buon scenario in questa maniera. Puoi leggere critiche per lo più positive da parte degli spettatori, ma per me c'è l'assoluta mancanza di uno scenario realistico intenso, troppo prevedibile, recitazione semplice e quasi e al di sotto della media. La musica (Paul Haslinger, come nel film del 2007) ha cercato di seguire la trama e creare un'atmosfera intensa, ma manca completamente. Ad ogni modo la fine del film è solo una prova di tutto quello che ho scritto, in particolare la fine e il lavoro davvero faticoso con la rotazione convulsiva della telecamera con dosi di sangue sempre più massicce (in stile "Non aprite quella porta" di T. Hooper del 1974), provocando una sorta di impressione artistica e scioccante sul pubblico. Il classico cliché di iniziare il nuovo franchise con questo film è ovvio, poiché il cattivo protagonista, Otis (interpretato da Beau Billingslea), dopo tutto il fuoco in cui il suo corpo brucia, se la cava solo con un piccolo deturpamento del viso e si riparte con la trama di "Vacancy", in quello che abbiamo visto come un originale primo film. Non che questo film sia così brutto (mettiamola in questo modo: è fatto in modo che nessuno dormirà mai più comodamente in una stanza d'albergo con una porta adiacente), ho visto di molto peggio, e anzi rispetto al primo qui ci si diverte di più (perchè è meno claustrofobico e ci sono inseguimenti in mezzo al bosco, però certo risulta davvero difficile classificarlo oltre la mediocrità. Rispetto al primo viene prestata maggiore attenzione anche al significato del titolo (quel "NO" vacancy che si illumina e si spegne ogni tanto nella parte superiore sinistra dell'insegna del 'Meadow View Inn' motel, a testimonianza dell'effettiva disponibilità di camere libere in quel momento). Viene anche inquadrata meglio la posizione geografica del Pinewood, nella parte settentrionale del Nord Carolina (i 3 ragazzi protagonisti, Celeb, Jessica e Tanner, dichiarano al gestore del motel, Gordon, di provenire da Chicago e di essere diretti a Durham). Questo però in contrasto con quanto era trapelato nel film del 2007, dove David ed Amy Fox avevano percorso di notte a bordo della loro BMW alcune centinaia di miglia provenendo da Los Angeles, quindi rimanendo sempre in California (la Carolina del Nord invece è dalla parte completamente opposta degli States). E il motel è lo stesso in ambedue i contesti. Questa location "nominale" è più indicativa, considerati anche i boschi. In questo prequel scopriamo anche che prima del signor Mason (il ripugnante Frank Whaley del primo film) il motel era gestito da un certo Gordon e che non si chiamava 'Pinewood Motel' bensì 'Meadow View Inn'; scopriamo il motivo e le circostanze che hanno spinto gli albergatori a intraprendere la via dello snuff e scopriamo anche che la storia è un po' più "ampia" della semplice vendita personale di video ai camionisti-clienti.

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La cosa più spiazziante di questo prequel è che cerca di spiegare come è nata una saga che in realtà non c'è mai stata. E ad appena un anno di distanza dal primo episodio. I villains del primo film erano talmente deboli e poveri di carisma che un qualsiasi sequel sarebbe stato inutile, forse è questo il vero motivo per cui i produttori hanno pensato di sfornare un prequel. E così se nel primo film ho dovuto cercare un elemento di interesse nelle due Colt SAA di Mason, qui posso solo trovarlo nella Chevrolet Corvette C6 dei due novelli sposi giapponesi.