elio91 7 / 10 25/02/2011 11:14:08 » Rispondi Ancora leggermente acerbo e rozzo (senza volergli mancare di rispetto,per carità) ma Scorsese migliora al suo secondo lungometraggio dimostrando come con il precedente lavoro il suo virtuosismo registico fatto di eccessi,certo,ma anche di una narrazione che non tocca mai punti morti e invece sempre interessante dall'inizio alla fine.
ATTENZIONE: il commento contiene spoiler
La storia che ci si trova di fronte è vera,è quella di una piccola banda di emarginati e furfanti nell'America selvaggia della grande Depressione,con altri personaggi ben più ladri e crudeli dei protagonisti. Non c'è alcuna mitizzazione per le loro scorribande che non di rado finiscono nel sangue ma l'incipit è chiaro: chi cresce nella violenza sarà quasi destinato a compiere altrettanta violenza,in questo caso Bertha,ragazza che perde ucciso di fronte a lei con ferocia disumana. La ragazza appare da subito come una bellezza rozza e selvaggia,molto sessuale; frequenti saranno infatti le sequenze in cui la vediamo disinibita e nuda e non di rado gli uomini si innamorano di lei. La violenza è presente in maniera massiccia e Scorsese ritorna al tema prediletto di peccato e cristianità; come dimenticare il bellissimo finale con una delle crocifissioni più impressionanti e sofferte mai viste,magari preludio di quell'Ultima tentazione che verrà? Certo potrebbe sembrare blasfemo equiparare Cristo con un bandito alla Robin Hood,un sindacalista (grande Carradine) che moralmente considera giusto ciò che fa. Ma d'altronde era un rivoluzionario anche lui e questa non era la fine che meritava,ucciso dalla crudeltà degli uomini. Scorsese a modo suo assolve e narra con una maestria destinata a diventare leggendaria nei successivi (capo)lavori.