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TORO SCATENATO regia di Martin Scorsese

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ZanoDenis     9 / 10  17/09/2015 15:10:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Volevo rivederlo un'altra volta ancora prima di commentarlo, e finalmente mi sono preso di iniziativa e ho rivisto questa perla targata Scorsese, una delle sue tante.
Toro Scatenato è considerato il miglior film sulla boxe di tutti i tempi, si probabilmente è anche vero, però dal mio punto di vista chiamarlo "film sulla boxe" è proprio riduttivo. Eh si perché qui la boxe fa solo da contorno, ad una vera e propria storia di vita, appassionante, struggente e soprattutto malinconica, che lascia l'amaro in bocca alla fine del film.
La storia è quella di Jake La Motta, famoso pugile dei pesi medi, gia da inizio film si viene catapultati nella New York anni 40' (ancora una volta, ripresa e fotografata in modo divino da Scorsese, chissà quanto caspita ama la sua città, penso di aver perso il conto delle volte che nei suoi film, sta al centro dell'attenzione) direttamente dentro l'appartamento di Jake, dove vive con la moglie e il fratello. Tutta la prima parte è una costruzione ben accurata del personaggio, della sua psiche, della sua fragilità, delle sue convinzioni e ambizione, inutile sottolineare che qui De Niro ci aiuta perfettamente e sfodera una delle performance migliori della sua carriera, beccandosi anche un meritatissimo oscar.
Jake è un uomo dispotico, una persona che potremmo definire "di merdà" che picchia la moglie, che non si fida di nessuno, nemmeno del caro fratello. Ecco il fratello, un Joe Pesci (attore molto sottovalutato, comunque) in uno dei suoi primi ruoli importanti, un po diverso da come ci abituerà in seguito, anche se nella scena della rissa al ristorante ci mostrerà un "anticipo" dei suoi successivi personaggi, che sballo! Rimane comunque una sua ottima performance, qui molto dentro le righe.
Dopo aver inquadrato i problemi quotidiani di Jake e del fratello, si passa alla parte riguardante l'ascesa e la caduta di Jake, i suoi grandi incontri con Sugar Ray Robinson, la sua opportunità di vincere il titolo, le successive vincite, fino alla caduta. In tutto questo processo, devo per forza menzionare il fantastico montaggio della Schoonmaker, assistente di Scorsese da sempre, qui ispiratissima, capace di trasportarci senza accorgercene da una sequenza all'altra. Inutile dire che tutto è girato divinamente da Scorsese, anche le scene sul ring, non confusionarie ed esagerate come nei restanti film sulla boxe, di un realismo quasi assoluto.
Cio che rende il film unico è lo spirito con cui si affronta il tutto, penso che la fase discendente del protagonista sia la migliore del film, Scorsese ci offre spezzoni di vita crudissimi, che porteranno il famoso pugile a ritirarsi, ingrassare ( e qui un enorme applauso a De Niro per il cambiamento, ci sta tutto) finire addirittura in prigione, perdere la moglie e fallire quasi totalmente. Resta solo il ricordo delle glorie passate, i due titoli, significativa la scena in cui va a vendere la sua cintura, per non essere mandato in galera, e ancora più significativo è il monologo finale davanti allo specchio, con un De Niro più malinconico che mai.
Altra scelta intelligentissima è l'uso di una colonna sonora non ridondante o non "gasante" come molti la definirebbero, aleggia per tutto il film questa malinconia, nessun episodio viene pompato, il protagonista non è hulk, o chissà chi, è un uomo come tutti noi (perché parliamoci chiaro, in quasi tutti i film sulla boxe, il protagonista diventa un supereroe dopo un po), pieno, pienissimo di difetti e rimpianti. Film enorme, nulla da dire.
hghgg  17/09/2015 16:04:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" chiamarlo "film sulla boxe" è proprio riduttivo" Ohhhhhhh ALLELUIA! :-D

Commento perfetto.
ZanoDenis  17/09/2015 16:45:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mille! :D