caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

UP regia di Pete Docter, Bob Peterson

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  21/10/2009 00:09:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un grande film, anzi se dovessi affidarmi esclusivamente alle immagini della Pixar (una garanzia indiscussa ormai) il mio voto sarebbe tranquillamente un 10.
Tuttavia, devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più, o di diverso: non si può non amare incondizionatamente Carl Fredicksen, la sua solitudine (i brevi minuti che rievocano un idilliaco melange familiare lasciano a bocca aperta, tanto sono emotivamente superbi e struggenti), il suo desiderio terreno (o anche la sua trascendenza metaforica) di "elevarsi" davanti a un mondo crudele che non rispetta la vecchiaia e l'ecologia ambientale.
L'uomo che si sente perduto quando ferisce un operaio per difendere il proprio "territorio" evoca un forte dolore davvero inedito per un classico film d'animazione.
La sequenza della trasformazione della dimora in un domicilio volante merita di essere ricordata a lungo.

Poi, però, l'idillio dello spettatore in parte sparisce, o meglio perisce davanti a trappole emotive più convenzionali: come il ragazzino Russell, prototipo del bambino moccioso e petulante che combìna solo guai, o tutto l'episodio centrale dei cani.
Il personaggio negativo dell'inventore, con sembianze fisiche à la Kirk Douglas, è meraviglioso: coltiva nel suo immaginario un rancore mai sopito, vive come un eremo nel paradiso (s)perduto la sua vana gloria finìta da sempre.

Ma, inutile negarlo, a me la trovata dei cani parlanti non è andata proprio giù: sicuramente c'è una sottile allusione alla mano dell'uomo nel guidare gli istinti feroci o pacifici degli "amici dell'uomo" (non per nulla prevalgono razze fortemente discusse come i dobermann e i rottweiler), il binomio bene/male delle leggi della natura, ma confesso che il fido "cane domestico" (parlante pure lui) l'ho trovato fastidiosamente stucchevole (oltre che essere in fondo una sorta di pantomina dell'asino di Shrek).

Con questi presupposti, non posso negare di essere stato condizionato dalla mia valutazione finale, soprattutto pensando alle potenzialità esibite dal soggetto iniziale.

Tuttavia, l'umanità misantropa e inafferrabile di Carl resta una luce fortissima che non può estinguersi, mentre sfoglia il suo album ingiallito di "cose da fare"
Invia una mail all'autore del commento Gualty  22/10/2009 03:31:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La parte della casa volante, oltre al mago di oz, mi ha ricordato un sacco l'inizio di "M.P. Il senso della vita."
L'esploratore Charles Muntz nel filmato iniziale da giovane assomiglia un sacco a Xander di Buffy... però credo ci sia un altro attore che fa parti da imbranato in filmetti d'azione che è identico a lui, fronte enorme, mascellone a triangolo. ma ho un blocco mentale e sto impazzendo, se ti viene in mente aggiungo il colore alla statua che ti sto facendo :)

se non ricordi il volto da giovane, ecco una foto.

http://beta-api.joggle.com/media/?media_id=B07CA2D0D19542B1989B131384DE48DC&sitename=gualty


Concordo sulla parte centrale, hanno ceduto a un impulso commerciale. Nonostante questi cani parlanti non siano stati antropomorfizzati, ma restano quasi dei cani normali, con addirittura una stereotipizzazione accentuata ( vedi - PUNTA- ... o il tentativo di dare una logica canina " il mio padrone è intelligente perchè è in gamba! " ) .. nonostante questa originalità, si perde molto la poesia dell'inizio.
The Cinema  22/10/2009 13:54:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non vedo dove stia il grande film. La sua colpa più grande è stata buttare nel cesso i 20 minuti iniziali fino allo sfratto e al decollo della casa(dove nel crepuscolare tratteggio del passato e della solitudine del protagonista si evidenziavano tematiche di portata socio-esistenziale importante),quelli sì da capolavoro definitivo. Il resto è un film incredibilmente piatto e convenzionale,spesso pure pesante.
La caratterizzazione dell'anziano si perde nella nella ripetizione delle stesse due sfumature e nel solito clichè del vecchio burbero solitario e diffidente ma sotto sotto dal cuore d'oro in un crescendo di retorica e melassa. Citandoti,l'umanità di carl è falsamente misantropa e del tutto afferrabile,in fondo un personaggio così scorretto nel suo essere solo,depresso e misantropo era impensabile da portare coerentemente alla fine di un film Dinsney,però qualcosa in più si poteva fare per dire qualcosa di meno scontato e soprattutto di più profondo.
Il bambino grasso e logorroico è perfettamente inutile all'economia della vicenda. Anche qui,che costava lasciare il vecchio Carl solo con se stesso sulle montagne per tutto il film,approfondendone la personalità e la solitudine? Il cane buono è poi incredibilmente odioso nel suo scontato buonismo e servilismo. Il nemico improbabile e forzato così come l'esercito dei cani parlanti.
I nodi narrativi sono scialbi e già visti milioni di volte,l'incedere è convenzionale e privo di impennate creative,e cosa parecchio grave in un cartoon che non riesce ad essere profondo e pungente,manca di ironia fine.
Se questo cartone fosse stato graficamente realizzato da mediocri disegnatori e magari con meno milioni per patinare la grafica in modo cos' splendido,che voto gli avremmo dovuto dare?
edo88  22/10/2009 01:56:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh dio, sono d'accordo al 100%. Se non ho ancora commentato questo film è perché non avevo le parole giuste da usare.
Invia una mail all'autore del commento Caio  22/10/2009 00:27:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, non hai tutti i torti. E' come se nella parte centrale del film si abbandonasse quella sensazione di "sospensione" nel tempo e nello spazio (quasi un omaggio al film muto) in favore delle dinamiche moderne di narrazione, dove l'azione si sussegue a ritmi serrati. Cmq rimane un gran film d'animazione.