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CAPE FEAR - IL PROMONTORIO DELLA PAURA regia di Martin Scorsese

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Dom Cobb     6 / 10  22/03/2020 00:19:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'avvocato Sam Bowden vede la sua vita famigliare già traballante ulteriormente sconvolta dall'arrivo di un certo Max Cady, un ex galeotto che ha difeso anni prima da un'accusa di stupro a una minorenne. Adesso, l'uomo è tornato e inizia con crudele persistenza a perseguitare Bowden e la sua famiglia, precipitando tutti loro in un soffocante incubo...
Premetto che se dovessi dare un voto onesto e "di pancia", come si dice, sarebbe più basso di quello che gli ho effettivamente assegnato, e il tutto solo perché, considerato a un livello oggettivo e tecnico, questo non è un brutto film; in fondo, quando dietro la macchina da presa si hanno nomi come il fuoriclasse Scorsese, con la Amblin di Spielberg alla produzione e un cast di grandi nomi fra i quali Nolte, De Niro e perfino apparizioni di vecchie glorie come Robert Mitchum, Gregory Peck e Martin Balsam, è matematicamente impossibile che ne esca fuori un prodotto meno che decente. Quindi, il film si guadagna la sufficienza anche e soprattutto per rispetto nei confronti di tutti loro.
Ma è anche un fatto che, paragonato all'originale del 1962, questo remake ne esca sotto tutti gli aspetti con le ossa rotte: ci sono stati almeno tre momenti in cui, anziché spaventarmi o rendermi ansioso, mi hanno ridere,


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e quando si tratta di un thriller, di un film che ha intenzione di provocare paura e ansia nello spettatore, questo non è mai un buon segno.
Diciamo che i punti in questione sono due e, per quanto mi dolga ammetterlo, entrambi hanno a che fare con le due persone chiave del film, ossia Scorsese e De Niro. Uno dei punti di forza dell'originale era la semplicità narrativa, il modo diretto e conciso in cui la vicenda veniva raccontata: i personaggi erano delineati in pochi attimi, la posta in gioco chiarissima e il conflitto innescato fin dai primi fotogrammi. Tutto era molto quieto e controllato, si procedeva con calma e senza fretta, lasciando che fossero il comportamento degli attori, le loro parole e le loro azioni, oltre che l'impostazione registica e visiva a stabilire un'atmosfera di crescente tensione.
Qui invece, Scorsese sembra fin troppo occupato a mostrare il proprio estro registico a scapito della storia: il film si lascia andare fin dall'inizio a una serie di rapidi tagli, inquadrature sghembe, angolazioni peculiari ed effetti ottici così pacchiani da far sorridere.


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Forse l'intento era coprire alcune falle di sceneggiatura distraendo il pubblico con un elaborato impianto visivo (copiato tra l'altro, visto che in più di un punto sembra fare il verso a Hitchcock), invece l'effetto è quello di ostacolare la fluidità narrativa, minimizzando la possibilità di entrare in empatia con i personaggi e dunque interessarsi alla vicenda. Le conversazioni hanno luogo e sì, bene o male le scene fanno avanzare la trama, ma il tutto è messo insieme da un montaggio iperattivo che rende il tutto sfilacciato e poco coeso.
Inoltre, qui accade l'esatto opposto rispetto all'originale: qui tutto è esagerato, teatrale e sopra le righe. Lo si capisce fin dal primo momento, quando la colonna sonora eccessivamente rielaborata da Elmer Bernstein e comunque fuori posto di Bernard Herrman risuona su dei titoli di testa esageratamente elaborati: cose come realismo o sottigliezza vengono totalmente messi da parte.
E questo include anche De Niro. Se il resto del cast si mantiene su livelli tutto sommato accettabili, il nostro Robert qui si scatena in tutti i modi: quello che nelle mani di Mitchum era un villain scaltro, minaccioso e davvero diabolico, qui si trasforma in un gigione, un cattivo da cartone animato che nel finale si rivela più indistruttibile di un Terminator, impossibile da prendere sul serio.
Peccato comunque, perché anche i tentativi di aggiungere un risvolto più complesso alla vicenda vanno a vuoto, senza incidere affatto nell'andamento della trama o nello sviluppo dei personaggi, sempre che ce ne sia uno,


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e i pochi momenti degni di nota vengono comunque messi in ombra da una serie di forzature e incongruenze che francamente non mi sarei mai aspettato da un maestro della settima arte come Scorsese.


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Perciò, in fin dei conti, un film realizzato con competenza e recitato in modo discreto, ma anche una grossa delusione considerata l'alta qualità dell'originale, che per quanto mi riguarda è perfetto così com'è. Scorsese ha fatto molto, ma davvero molto di meglio.