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FRENZY regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     8 / 10  08/04/2009 19:46:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il leone Hitchcock dimostra con Frenzy di non essere un regista ormai tramontato e che ha fatto il suo tempo. Raccolta la sfida del nuovo cinema basato sulla poetica della Nouvelle Vague, ci fa vedere che i suoi temi preferiti (apparenza ingannatoria del criminale, ricerca spasmodica e dimostrazione finale della Verità) sono ancora attuali (almeno agli inizi degli anni 70) e che basandosi su questi temi si riesce ancora a imbastire storie e visioni coinvolgenti ed emozionanti, nonché istruttive.
Certo non è da poco per un regista settantenne, mettersi a cambiare i suoi modi di girare un film. Visualmente e stilisticamente il taglio è netto con i film del passato. Basta scene girate in studio, adesso tutto è registrato in presa reale, in vere case e direttamente all’aria aperta, sotto la luce del sole. I personaggi si muovono e si comportano con il massimo della spontaneità e non si “vergognano” a fare gesti anche insignificanti (la lezione della Nouvelle Vague qui è decisiva). I personaggi stessi sono molto meno formali di quelli del periodo americano, con modi di fare molto “alla buona”. Ne risulta una maggiore sensazione di realismo, di presa diretta del reale così com’è.
Hitchcock non rinuncia però alle sue prerogative di “burattinaio” della storia, quello che determina il modo con cui viene espressa. C’è un progressivo svelamento a gradi dei veri caratteri dei personaggi in gioco, grazie ad un sapiente montaggio che mostra e nasconde ad arte. Alcuni fermi immagini o carrellate all’indietro suggeriscono più di una rappresentazione diretta dei fatti.
Anche in questo film, prima si dà un’immagine esteriore e apparente delle parti coinvolte, poi si svela chiaramente come stanno le cose, per rendersi conto del pregiudizio e della superficialità di giudizio diffusa nell’opinione pubblica e nelle istituzioni: un tema classico di Hitchcock che rimarrà eternamente attuale. Certo la sceneggiatura ha pecche, ci sono evidenti forzature qua e là. Il risultato finale però nasconde questi piccoli difetti, perché la tensione e l’interesse non calano mai ed è questo uno dei grandi pregi del film. Infine torna alla grande anche il tocco ironico che si accanisce stavolta contro l’ispettore, vittima della moglie amante della cucina francese.
Insomma, anche se si ripropongono vecchi temi, l’interesse, il divertimento, il coinvolgimento, il messaggio finale, non deludono e ripagano di una splendida visione filmata.