caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FROM HELL - LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE regia di Allen Hughes, Albert Hughes

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
david briar     7 / 10  07/04/2014 18:25:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tratto dalla celebre graphic novel di Alan Moore,il film sfrutta bene le caratteristiche di quel tipo di forma d'arte portandole sullo schermo efficacemente.

Infatti,siamo di fronte a un film essenzialmente fatto di atmosfere.La rappresentazione della Londra vittoriana è esemplare nel mostrare il degrado e la miseria umana dei quartieri più sudici.Il clima che si respira è quello della disperazione,vivendo in una sorta di anarchia controllata dall'alto potere,in una situazione disturbante in cui regna l'ingiustizia e l'omertà.In particolare il lavoro fatto intorno al protagonista non va sottovalutato,egli incarna l'oppressione dei puri verso una società così impura e disgustosa,solo apparentemente raffinata e impeccabile. Il suo sofferto finale è azzeccatissimo,l'unico possibile di fronte all'infrangersi di ogni coerenza morale da parte delle persone che ne dovrebbero essere esempio,alla quale consegue un senso di vuoto e rassegnazione per la perdita di ogni speranza sulla bontà della società.
Oltre a questo,si nota una particolare attenzione per le povere prostitute,trattate non come esseri umani ma più come oggetti,mentre si capisce che quel lavoro,in quel periodo,non era esattamente una scelta consapevole,ma era l'unica possibilità,peraltro non molto allettante.E' piacevole vedere qualche somiglianza con "Gli spietati" di Eastwood nelle sequenze d'interni delle camere,in cui si trattava lo stesso argomento,e seppur complessivamente non si raggiungano quei livelli,in genere le svariate riflessioni funzionano e convincono,trattando i temi in maniera completa e soddisfacente.

Purtroppo,nonostante simili qualità,il film delude proprio nel lato più strettamente thrilling.Non è noioso e suscita un certo coinvolgimento dato dalle atmosfere ma il ritmo non è altissimo e si getta troppa carne al fuoco,le sequenze degli omicidi non incidono a sufficienza,così come le visioni dell'investigatore,sembrano forzate e dovute.La regia è piuttosto anonima e la fotografia rende alcune scene irrealistiche per uno squilibrato uso di luci e ombre.La figura stessa di Jack lo squartatore,fondamentale,nella rivelazione cade nella macchietta e non riesce più a terrorizzare come quando rimaneva nascosta,anzi fa l'effetto contrario,e non aiuta una recitazione caricata e esagerata.

Il cast è solo discreto:Johnny Depp è indubbiamente bravo in un ruolo non facile,ma ha dato prove migliori del suo talento immenso,Ian Holm è convincente nella prima parte,per poi calare inesorabilmente fino ad essere pessimo e ridicolo,Coltrane è bravo ma forse troppo stereotipato,mentre Heather Graham manca dell'intensità richiesta,colpa della sua espressività troppo costruita e forzata.I comprimari non sono male,ma finiscono per stancare per la loro banalità e superficialità.

Nel complesso,un film sicuramente da vedere,con un'ottima sceneggiatura ma non adeguatamente sorretto dal comparto tecnico.Le riflessioni suscitate comunque sono molto interessanti e meritano approfondimento..