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LA CONGIURA DEGLI INNOCENTI regia di Alfred Hitchcock

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Dom Cobb     7½ / 10  22/10/2018 19:23:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nella campagna inglese, un quieto pomeriggio estivo viene turbato dalla scoperta di un cadavere; un variegato gruppo di persone si ritrova a decidere cosa fare del morto, visto che ciascuno di loro si ritiene più o meno direttamente responsabile del decesso...
Una mossa insolita per il maestro della suspense Alfred Hitchcock, che in questo caso si sposa di molto dal suo normale repertorio: dopo una prima parte del decennio ad occuparsi della realizzazione di thriller o comunque storie in gran parte dipendenti dall'elemento giallo e dalla tensione, qui il grande cineasta cambia completamente genere e sforna uno dei suoi prodotti più bizzarri, una commedia inequivocabilmente british che a tratti quasi sembra farsi beffe dello stile solito del regista.
Di primo acchito potrebbe deludere parecchi curiosi che finora della pellicola hanno sentito poco o nulla, ed è indicativo che, di tutta la filmografia hitchcockiana, questo sia uno dei suoi titoli meno citati, tanto più che è stato realizzato nel periodo di maggior produttività del maestro; ammetto che neppure io ero sicuro di cosa aspettarmi, anche se sapevo che si trattava di qualcosa di diverso dal solito. Ma il risultato finale, anche se non è nulla di trascendentale, funziona dannatamente bene nel suo compito di intrattenere con leggerezza.
Fin dall'inizio viene stabilito il tono parossistico e sottilmente nonsense che la vicenda prenderà: dopotutto, nessuno è più in sintonia con l'umorismo inglese di un autentico inglese, e Hitchcock non si trattiene dall'utilizzare con bonaria goliardia e divertito autocompiacimento ogni luogo comune di quel tipo di humour, portando in primo piano la componente ironica che nei suoi altri film è solo di sfondo e ponendo l'enfasi su tutti i tratti comportamentali tipici del borghese inglese medio. La gentilezza, le formalità, le abitudini quotidiane e la compostezza nelle situazioni più assurde, per non parlare della tendenza quasi automatica a fare pacata conversazione quando si tratta perfino di seppellire e poi disseppellire un cadavere: il film non si lascia mancare nulla e si sviluppa in una sequela di battute una più deliziosa e strana dell'altra (un plauso a John Michael Hayes, qui alla sua seconda collaborazione con Hitchcock).


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Ovviamente non viene dimenticato un po' di sano romanticismo, una coppia di giovani pronti a innamorarsi e il classico sceriffo sospettoso pronto a mettere ai nostri i bastoni fra le ruote. Ma tutto è trattato con un tale irresistibile tono ironico e gli attori, fra i quali una giovane Shirley MacLaine, recitano con una tale naturalezza (cosa non facile con questo genere di dialoghi) da renderlo una piccola gemma del suo genere, di cui probabilmente si dovrebbe parlare più spesso nell'ambito dei prodotti hitchcockiani.
Una prova lampante della versatilità del grande regista, capace di adattare il proprio stile a più di un solo genere, e che un'opera insolita dai soliti canoni non è affatto una cosa da disprezzare. Non è fra i più memorabili, ma per una serata di puro godimento e un paio di risate è perfetto.