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THE READER - A VOCE ALTA regia di Stephen Daldry

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gerardo     6 / 10  16/03/2009 20:50:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La questione tedesca, "il passato che non passa", torna a essere spunto narrativo per un film (tratto da un romanzo) che tuttavia preferisce mantenere un registro melodrammatico e sentimentale piuttosto che eminentemente storico-politico. The reader, diciamolo subito, non è un gran film, ma la ragione della sua parziale riuscita non è da addebitare al registro stilistico del film, quanto piuttosto alla modesta forza delle sue intenzioni.
La questione della colpa, relativa all'Olocausto e alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale e che ricade completamente sulla coscienza della Germania, in The reader viene affrontata più come uno sfondo doveroso, ma lontano e insignificante rispetto alle intenzioni degli autori. Il sentimento della colpa (di un'intera nazione, ma che coinvolge ogni singolo soggetto) avrebbe dovuto essere alla base dell'intreccio stesso del film, sì da rendere forte il senso di dissidio interiore dei due protagonisti. Invece Daldry limita tale dissidio alla sola parte centrale del film, quella del processo e della scoperta del segreto inconfessato (e inconfessabile).
Sposta quindi sul sentimento della vergogna il fulcro dei meccanismi emotivi e psicologici della trama, rincorrendo una storia d'amore che sa più di rotocalco che di tragedia incastrata nei gangli della Storia. Questo "spostamento" morale potrebbe far pensare anche a un revisionismo strisciante, se non fosse che, per ricomporre il quadretto in senso storicamente ed eticamente democratico, Daldry mostra il lavaggio e la catarsi della coscienza con l'incursione solitaria e dolorosa ad Auschwitz: un passaggio che, lungi dal sembrare doveroso, lascia vieppiù la sensazione del politically correct un po' inutile e un po' ipocrita.
In questa trama fin troppo intimista i personaggi vivono pressoché senza contesto storico-sociale e geografico, restando la Germania (e 50 anni di Storia) su uno sfondo sfocato e appena abbozzato nelle didascalie con le indicazioni spazio-temporali.
Feroxissimo  08/04/2009 11:03:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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Feroxissimo  07/04/2009 20:49:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me soffri di strabismo: e guardi i film ">da dove vuoi tu / come vuoi tu": mi sembra che assolutamente il film non si possa vedere come groviglio di politically correct, revisionismo strisciante,ipocrisia e con ingredienti da rotocalco: per fortuna ( con meno chiacchere ) critici autorevoli ti sconfessano : vola piu' basso Ger, dai.., torna giu'..Ciao FX