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IL SOSPETTO (1941) regia di Alfred Hitchcock

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Godbluff2     7½ / 10  25/09/2022 14:43:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ero messo in testa di commentare in ordine cronologico tutti i film di Hitchcock (quelli che ho visto, naturalmente) ma ho sciaguratamente dimenticato "Suspicion" del '41. Ahimè.
Film discreto che la maestria e l'inventiva di Hitch rendono un bel film a tutti gli effetti.
Nonostante un tono complessivo abbastanza leggero, quasi da commedia, la costruzione sistematica in crescendo della tensione è semplicemente sublime.
Il centro del film è il tema del dubbio ovviamente, delle verità distorte attraverso sospetto e suggestione.
Il film gioca superbamente con il sospetto della protagonista, le ambiguità del marito, le menzogne sempre assolutamente evidenti allo spettatore (il cui sospetto diventa presto certezza, siamo mosche nella tela del ragno ingannatore che di nome fa Alfred) già prima che lo diventino anche per lei.
Nel crescendo paranoico e sempre più teso Hitchcock si esalta con le sue dissimulazioni e i suoi inganni rivolti soprattutto allo spettatore, inventando inquadrature che sono grandissimo cinema (la celebre scena del bicchiere di latte, l'attenzione dello spettatore veicolata attraverso un semplicissimo e geniale effetto speciale). Da applausi. Come la fotografia di Stradling, naturalmente.
La sceneggiatura non solo è ottima nel gestire i tempi della narrazione, delle paure crescenti della protagonista, ma fa un bel lavoro anche nella caratterizzazione dei personaggi, soprattutto i due principali ed è agile e scorrevole nei dialoghi.
Il personaggio di Joan Fontaine è interessante da un punto di vista psicologico, nella sua paranoia, nei suoi forti sospetti, anche più rispetto alla controparte maschile.
Un peccato che il finale non sia forse del tutto convincente (anche esteticamente, quel montaggio e quelle inquadrature rapidissime per restituire la frenesia e il terrore del momento oggi risultano poco credibili e molto artificiosi, non invecchiati bene), ottima davvero l'idea del "ribaltamento" improvviso e totale della prospettiva della protagonista e dello spettatore, ma un po' troppo improvviso e affrettato, messo in scena così non pare portare effettivi dubbi sulla versione definitiva data da Grant, eppure pensandoci un attimo il finale ha, o almeno potrebbe avere, un'ambiguità che purtroppo una resa così netta e un po' frettolosa non riescono a far intuire pienamente.
Nonostante ciò il film è bello, godibilissimo e un ennesimo ottimo punto di osservazione dell'abilità registica di Mastro Alfred.