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REBECCA, LA PRIMA MOGLIE regia di Alfred Hitchcock

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PignaSystem     8½ / 10  20/08/2011 23:15:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'esordio di Hitchcock a Hollywood è un film non armonioso, indicativo di grandi cose a venire, ma anche di un presente chiamato Selznick. La fedeltà al libro della Du Maurier, imposta dal produttore, costringe il regista ad alternare gli elementi ormai riconoscibili del suo stile a quelli centrali del romanzo, segnando in tal modo un film sospeso tra varie contaminazioni stilistico-narrative, e tra gli eccessi di tipo letterario -melodrammatico e le intuizioni, la dimensione di una suspense autenticamente cinematografica. Le luci, i dettagli degli oggetti, la concezione degli spazi e il taglio di particolari inquadrature danno forza e interesse ad una materia che rischia di appiattirsi sui topoi di una traccia convenzionale. L'ossessione e i sospetti della protagonista, come spesso in Hitchcock, trovano la loro vera origine nell'ambiguità delle situazioni, degli ambienti e dei personaggi (della realtà, dunque), oltre che nell'intima fragilità di un carattere oppresso dalle presenze angoscianti di fantasmi, pazzie, ipocrisie e oscuri misteri. L'ossessione di Max de Winter rimane in secondo piano per due terzi di film, in cui la sua specifica e fredda ambiguità serve a nutrire i dubbi della consorte e dello spettatore, per poi scoprirsi e deflagrare improvvisa nell'ultima parte, in cui il giallo invade il racconto con rigidi meccanismi. La figura di Rebecca impone sempre più la sua presenza in un crescendo inquietante, quasi fino a reincarnarsi nella signora Danvers, permeando della sua "presenza" l'enorme castello e l'intera opera.