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LA SIGNORA SCOMPARE regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     8 / 10  25/09/2008 22:35:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' senz'altro l'opera stilisticamente più complessa del periodo inglese di Hitchcock. Ormai aveva in pugno ogni tecnica cinematografica e infatti potrà andare a Hollywood sentendosi alla pari con i suoi più blasonati colleghi americani. Le sue doti risaltano ancora di più perché in Inghilterra non ha mai potuto disporre di grandi risorse tecniche o grandi attori, eppure è riuscito sempre a costruire film avvincenti, divertenti, istruttivi e belli da vedere.
Questo in particolare risalta per la perfetta mistura di ironia, humor, suspence, attualità politica, riflessione filosofica. Certo i limiti sono sempre quelli: convenzionalità della storia, inverosimiglianza dei fatti, caratteri stereotipati, ma Hitchcock non ce li fa pesare (anzi si trasformano in risorse) grazie alla continua ironia con cui avvolge l'immagine filmata. Insomma lui è il primo a rendersi conto di questi limiti e per questo il gioco appare più accettabile, perché non viene preso sul serio.
Fin dall'inizio del film prevale un tono quasi comico, da satira. Ci si trova in uno stato fantasioso ma il riferimento è chiaro all'Europa Centrale dominata da Hitler. Il proprietario e gli inservienti dell'albergo dove inizia la storia sono ritratti in modo molto buffo, anche se appare bene l'arretratezza civile e culturale dell'ambiente. La satira non risparmia però gli Inglesi, anzi si accanisce su di loro colpendo pure i protagonisti della storia. Ci sono due turisti inglesi i quali non hanno altro in testa che il cricket: una vera fissazione che raggiunge livelli parossistici, arrivando persino a negare la verità pur di non tardare ad arrivare ad assistere alla partita. E' una satira ben precisa contro chi si dedica a interessi troppo particolari e dimentica cosa gli succede attorno a livello generale. C'è poi una coppia di amanti con lui che pensa solo alla carriera, un tipo debole, pauroso, specioso e "pacifista". Infine i tre protagonisti: una giovane ricca in procinto di fare un matrimonio di interesse, un bel giovane affascinante scapestrato appassionato di musica folk e un'anziana governante "very british" con il suo bravo thè di qualità speciale. Neanche loro non vengono risparmiati dall'ironia e dalla satira, che li rende però simpatici e umani.
All'improvviso però il film abbandona il clima da satira di costumi per entrare in campo psicologico/filosofico e avviare un crescendo di suspence, sorprese e colpi di scena che coinvolgono a fondo lo spettatore. In treno, la governante sparisce improvvisamente e tutti negano di averla vista. La giovane ragazza viene quasi convinta che è stata preda di disturbi nervosi o allucinazioni. Lo spettatore stesso viene colto da questo dubbio. Che ciò che è stato mostrato sia stato solo immaginazione? La ragazza e noi con lei non ci vogliamo credere. Ecco di nuovo il tema filosofico delle "apparenze" ingannatrici, tipico dei film di Hitchcock.
Infine viene fuori la trama politica. Siamo nel 1938 e in Inghilterra il dibattito è cruciale: come rispondere all'espansionismo e all'aggressività di Hitler? Hitchcock non si fa illusioni. La politica di Hitler è semplicemente aggressiva. Bisogna rispondere alla violenza con la violenza e non cedere. La fine che fa il "pacifista" è chiara in merito.
Hitchcock però non immaginava (né osava immaginare) quello che sarebbe successo da lì a pochi anni. Per questo il film può continuare a mantenersi su di un livello leggero e pure scherzoso come nel solito lieto fine. Tutto sommato un ottimo film, molto piacevole e ben recitato che non fa pesare quasi per niente l'essere stato girato quasi tutto in interni, tanto è abile e fantasiosa la tecnica di Hitchcock.
Crimson  26/09/2008 20:35:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao L. e grazie per il messaggio di bentornato. Vero, l'imminente guerra ha avuto riflessi inevitabili anche in certe atmosfere dei film di Hitch di quegli anni, 'il prigioniero di Amsterdam' è poi totalmente incentrato su quel clima di tensione (la guerra era scoppiata da poco). Quindi li stai guardando in ordine cronologico se non ho capito male, spero che l'ultimo british, il gigionesco 'la taverna della giamaica' non ti stranisca perchè secondo me è un buon film, nonostante appartenga a un genere diverso per Hitch (ma già per Charles Laughton e Maureen O'Hara varrebbe la visione).
amterme63  27/09/2008 18:19:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per ragioni di tempo a disposizione ho deciso di saltare "La taverna della Giamaica". Non vedo l'ora di vedere Rebecca ...