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LA SIGNORA SCOMPARE regia di Alfred Hitchcock

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Godbluff2     8 / 10  07/05/2022 18:10:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo. Thriller-spy venato di commedia nera o commedia nera-thriller venata di spy, non si capisce tanto i generi sono ben integrati tra loro; in ogni caso "The Lady Vanishes" è il film di Hitch che mi fa meglio digerire le vecchie "spy-story" insieme a "North by Northwest". Un film così agile nel ritmo, così avvincente da far passare in sordina anche i classici dettagli molto poco credibili o alcune gigantesche forzature di trama (la bustina di tè che si appiccica convenientemente al finestrino) tipiche del cinema di Hitchcock, che richiede sempre allo spettatore-complice una forte sospensione dell'incredulità. Qui comunque funziona tutto e la sceneggiatura di Gilliat e Launder è freschissima, una scrittura vivace che sa giocare con i generi, senza mai far pesare la bilancia da una parte o dall'altra (è una commedia, ma non è del tutto una commedia, è un thriller di spionaggio ma non abbandona mai una certa leggerezza). Praticamente è "39 Steps" venuto meglio.
Inoltre troviamo qui un Hitchcock molto pungente, attraverso la caratterizzazione di tutti i personaggi secondari: questo treno è un treno di mostri e non sono solo i cattivi dichiarati, le spie straniere (in una indefinita situazione politica come sempre, ma dal richiamo reale piuttosto ovvio...), sono anche gli altri, indifferenti, egoisti, vigliacchi, ipocriti; alcuni sono velati dall'ironia e dalla commedia, ma è humour nero e pungente (i due inglesi malatissimi di cricket) altre volte sono personaggi volutamente irritanti, negativi. Hitchcock non spara a zero su tutti, ha simpatia per i suoi protagonisti, ad esempio, ma non solo; tuttavia non spara nemmeno a salve e soprattutto non risparmia (numerose) frecciate agli inglesi e alla politica del governo britannico stesso, la politica ingenua di indifferenza, attendismo o falso pacifismo. Sono belle stoccate che danno un tono ben più amaro alla commedia, senza comunque evitare, comprensibilmente, di tratteggiare i cattivi in modo spietato e subdolo (il capo della congiura) o quasi grottesco (il prestigiatore italiano, si doppiaggio non ci provare, quel personaggio è italiano, chissà perché, era il '38...).
L'intesa tra Hitchcock e i due sceneggiatori è palpabile e il film è davvero divertente, nel senso del bel ritmo e del coinvolgimento, e non gli mancano momenti frizzanti e sinceramente spassosi eppure Hitchcock non rinuncia minimamente ad atmosfera e suspense. Nella prima parte, in questa piccola località credo dell'Est Europa, crea una splendida atmosfera con la scenografia e con certe inquadrature che rimandano, con leggerezza, al cinema tedesco (in Hitchcock non è raro trovare richiami, anche solo quasi inconsci, a quella scena artistica) ma il meglio lo da in certi momenti sul treno: piccoli dettagli seminati (il nome sul vetro), particolari scelte nelle angolazioni delle inquadrature e intelligenti trucchi prospettici (la scena dei bicchieri), una melodia cantata nei primi minuti di film, sono come sempre del tutti funzionali alla creazione della tensione e della suspense negli spettatori.
Questo film lo si segue così bene che, superando indenni qualche altra allucinante forzatura narrativa


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si arriva al finale senza nemmeno accorgersene.
"The Lady Vanishes" è una summa riuscitissima delle tematiche favorite di Hitchcock: l'inganno, l'artificio, la verità insospettabile (la semplice identità della spia) e quella nascosta e negata, la fragilità delle apparenze.
Oltre a presentare una serie di ottimi "caratteri" (soprattutto l'amabile vecchietta e i due inglesi) il film può vantare due ottimi protagonisti, che paiono sullo schermo affiatati e molto a loro agio negli ottimi dialoghi. Michael Redgrave bravissimo al suo primo ruolo cinematografico, già attore teatrale (padre d'arte, come è ben risaputo, e a sua volta figlio d'arte) e convincente anche la brava Margaret Lockwood, che tra l'altro trovo di grande bellezza, attrice che avrà una carriera dignitosissima, anche con qualche successo, restando nei confini del cinema britannico.
Con un film così, e altri che lo avevano preceduto, Hollywood era ormai alle porte per Hitchcock (girerà un solo altro film in Inghilterra, ben poco interessante) ma il suo periodo inglese, quello in cui giocava in casa, non poteva (quasi) chiudersi in modo migliore, con un gran film che è il mio preferito dell'HItchcock inglese al pari con "Sabotaggio". Bello bello.