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IL GRANDE SOGNO regia di Michele Placido

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     4 / 10  10/09/2009 17:12:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il grande nulla" inizia citando "Marcia trionfale" di Bellocchio (con Placido, sempre a proposito di autobiografia) e acclamando pure le immagini di "I pugni in tasca". Cosa avrebbe potuto diventare questo film in mano a un Bellocchio o un Sorrentino? Sicuramente ci avrebbe guadagnato non poco... il 68" raccontato (almeno nelle prime immagini) con un libro di Moccia in mano, in una sorta di fiction che lascia esterefatti per mancanza di idee, per falsità (non solo ideologica), per superficialità narrativa... fa bene Placido a citare l'orripilante "Piccoli maestri" di Luchetti, perchè siamo sulla stessa falsariga...
Invece la (sua) Meglio gioventù è odiosa non meno del poliziotto pasoliniano di Scarmarcio, che arriva a condividere gli ideali degli studenti senza pensare al falso ideologico che genera (soprattutto nel ricordo della Diaz di recente memoria vero?).
Il risultato è davvero tremendo: quando il meccanismo si inceppa e gli odiati genitori di Laura tornano al ruolo prefisso (in un epilogo conformista e stucchevole), quando vengono riabilitati dal "santino" di Placido, il film riesce paradossalmente a dire qualcosa di meglio.
Ma a dire cosa, alla fine? La spocchia di Laura, l'estabilishment culturale della professoressa Morante, il vuoto militante di Libero/Argentero, o magari il suo sedere ampollosamente in primo piano per plaudire alla libertà sessuale di quei (formidabili) anni?
E quel che è peggio, è la banalità del linguaggio, o di verità storica, con quel 68 che si trasforma nella lotta armata nel modo più convenzionale e plausibile di tutto: è certo che, con i presupposti falsi di questi film, un nuovo 68" in Italia non avverrà mai.
Per lo meno Placido e la sua fiction hanno dato vita a questa consapevolezza

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The Gaunt  11/09/2009 00:05:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La notte ha portato consiglio? Non mi sembravi così categorico.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  11/09/2009 01:36:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho detto solo che c'è anche di peggio... credo onestamente che raccontare il 68" così significhi adeguarsi al retaggio post-culturale di questi anni, alla banalizzazione di ogni cosa, senza il minimo approfondimento... non è necessariamente un male, o non lo sarà per gli spettatori che hanno regalato a Placido 7 minuti di applausi. Del resto in questi anni attendersi un film storico non agiografico à la Godard o Bellocchio sarebbe difficile