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FORTAPASC regia di Marco Risi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  02/09/2009 11:45:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La cronaca di una morte annunciata,in questo caso quella di Giancarlo Siani,giornalista assassinato dalla camorra nel Settembre del 1985 si dipana attraverso un film serrato nel ritmo,più volte angosciante ma anche beffardamente ironico e disinvolto.Uno specchio caratteriale del protagonista,un ragazzo come tanti,un 26enne pulito e solare intenzionato a svolgere bene il proprio lavoro,un antieroe mosso dalla voglia di cambiare il mondo e caricato dall’entusiasmo tipico della giovinezza che può pericolosamente tramutarsi in cieca incoscienza.
Il film è su Siani,la camorra è sullo sfondo,incombe su tutto e tutti come un’ombra minacciosa e arrogante,ma i suoi luridi intrallazzi sono riportati solo superficialmente.A Marco Risi interessa dare spessore al suo protagonista,ad esaltarne il ricordo senza mezzucci retorici affidandosi semplicemente ad una figura ordinaria mossa però da grande coraggio e voglia di giustizia,ultimo baluardo di un Fortapasc da cui le istituzioni si sono ormai dileguate da tempo.
Risi si fa prendere la mano in alcune situazioni, ma generalmente riesce a ricreare con stile amaro e molto efficace le atmosfere giuste,notevoli le sequenze della comunione e quella della strage in pieno centro abitato.Il regista si mostra pronto nel contrapporre la cafona arroganza della malavita,ravvisabile sin dagli abiti e dalle abitazioni dei boss,all’onesta semplicità di Siani,come a voler confrontare due mondi così diversi ma così vicini,destinati allo scontro vigliacco e impari in cui l’arma da fuoco incontra l’inchiostro.
Buona prova del cast a partire da Libero De Rienzo.Bel riscatto anche per Marco Risi,che dopo qualche passo falso si mostra nuovamente ispirato.