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FORTAPASC regia di Marco Risi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  31/03/2009 20:15:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film sicuramente importante, realizzato con uno stile efficacissimo, forse meno innovativo di Gomorra (un punto di non ritorno, evidentemente) ma capace di raccontare una realtà spietata con un senso della misura e dell'alienazione (pertanto) davvero efficacissima.
Su Marco Risi e sulla sua sincerità avrei dubitato in passato, nonostante le sue indubbie capacità di analisi, ma credo di poter dire che Fortapasc sia un traguardo nuovo nel cinema di denuncia italiano, per certi versi affine a quello che aveva fatto Francesco Rosi negli anni d'oro della sua carriera.
Non è purtroppo privo di difetti: trovo strumentale la vocazione del regista di raccontare Siani anche attraverso i suoi (innoqui) problemi sentimentali, e il personaggio sembra spesso ambiguamente sospeso tra il suo idealismo professionale e l'alter-ego, il che secondo me non rende completamente giustizia a Giancarlo Siani e al suo operato (eloquente la frase "questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, è un paese per giornalisti-impiegati!").

Eppure il film lascia felicemente sorpresi per una serie di sequenze degne di rimanere nella memoria: l'arresto del boss a una festa, l'assalto sanguinario a un bar durante l'imminente vittoria del Napoli, l'affronto a un sindaco colluso da parte del protagonista...
o anche il dualismo vigente tra Camorra e corruzione istituzionale, o gli incontri quasi metaforici con un magistrato dove è facile rivedere il fantasma di GianMaria Volontè...

Si potevano smussare gli angoli, evitare di raccontare la retorica dell'uomo solo che si fa martire per la (sua?) causa, e avremmo avuto un film da 8.5.

In ogni caso, il miglior Marco Risi dai tempi di "Mery per sempre"