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KATYN regia di Andrzej Wajda

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stratoZ     7 / 10  22/03/2024 12:57:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Wajda in uno dei suoi ultimi film porta l'attenzione su quello che fu il massacro di Katyn, episodio abbastanza dimenticato, almeno dagli occidentali, della seconda guerra mondiale, tornando anche ai racconti bellici che fecero la sua fortuna nelle iconiche pellicole degli anni cinquanta.

Il maestro polacco con una sceneggiatura frammentata, narra tre storie parallele collegate a questo massacro, ponendo una forte enfasi sui rapporti degli ufficiali sequestrati con quelli che siano i partner, i genitori, i figli, ancora una volta vi è questo soffermarsi del dramma privato all'interno del contesto bellico, lo fa con una regia delicata, quasi poetica in alcuni momenti e sicuramente molto empatica, cercando spesso l'emozione, cogliendo quei dettagli e quei primi piani che trasmettono il forte dramma interiore della popolazione ma allo stesso tempo quella speranza che fa andare avanti, almeno fin quando non verrà spezzata dall'amara verità.

Ma non solo, Wajda si concede anche delle divagazioni politico-sociali, torna alla critica dei regimi, qui quello comunista tirato in ballo più di quello nazionalsocialista, ma in realtà non si schiera né con uno né con l'altro, l'autore semplicemente pone l'enfasi sulla propaganda da sempre linfa vitale dei totalitarismi, come si vede in numerose scene, ma soprattutto su una vergognosa deresponsabilizzazione continua di ognuno dei regimi, con questo infinito gioco a passarsi la patata bollente senza ammettere le proprie colpe.

La sequenza finale, quella più cruda, è un vero colpo al cuore, agghiacciante e disillusa, mostra ancora una volta gli orrori della guerra e tutti i drammi che si porta dietro.

Non è un film di grande originalità, ma ha una forza empatica non indifferente ed è capace di colpire lo spettatore, Wajda firma una regia di mestiere che mostra ancora una volta tutto il suo talento.