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SABOTAGGIO regia di Alfred Hitchcock

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Godbluff2     8 / 10  05/05/2022 14:35:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con questa perla nera siamo di fronte ad uno dei migliori film dell'Hitchcock casalingo, con il film che insieme a "Secret Agent" dello stesso anno, segna a mio avviso l'inizio della piena maturità artistica del suo periodo inglese.
Dall'inizio dell'epoca del sonoro infatti, dopo un paio di titoli piuttosto interessanti ("Blackmail" soprattutto ma direi anche "Murder!") Hitchcock aveva attraversato alcuni anni di appannamento con diversi film poco riusciti, in quello che è stato il periodo peggiore della sua carriera, fino al 1934-35 (recuperando parzialmente con "L'uomo che sapeva troppo" che di cosucce belle ne ha e ancor più parzialmente con quell'ibrido tra una pessima spy-story e una deliziosa commedia che è "39 Steps").
Dopodiché arrivò Conrad. Dal libro del grande scrittore, Hitchcock e Charles Bennett (alla sceneggiatura) hanno tratto un gran film, più crudo e cupo di qualsiasi altra cosa a firma Hitchcock prima di quel momento, teso e drammatico come è giusto fosse un film tratto da un simile autore. Da qui inizia per il regista un triennio, 1936-1938, di grande ispirazione con quattro film validissimi (questo e "Secret Agent" dello stesso anno, "Young and Innocent" nel '37 e il gioiellino di commedia nera "The Lady Vanishes" nel '38) a chiudere in bellezza il suo periodo inglese prima del trasferimento ad Hollywood (escludendo un ultimo film girato per obblighi contrattuali in Inghilterra nel '39).
"Sabotaggio" è come detto un film crudo e drammatico che non lascia spazio a risoluzioni speranzose o a chiari lieto fine ed è in questo ben distante dai film precedenti, ma anche dalla maggior parte di quelli successivi, di Hitch; in questo sembra quasi un'anticipazione, lontana vent'anni, del periodo più "realista" o più pessimista di Hitchcock, iniziato con lo splendido e terribile "The Wrong Man" e continuato, pur alternato a film più leggeri, con capolavori come "Vertigo", "Psycho" "Gli Uccelli" insomma tutti i più grandi film dell'Hitchcock della maturità (e ancora i successivi "Marnie" e "Frenzy").
Quello in cui "Sabotaggio" invece non si discosta da nessun altro suo film è la grandissima maestria tecnica nel gestire e modellare perfettamente la grammatica espressiva del cinema e del genere "thriller-spy". Film di grande eccellenza registica e che riesce ad esaltare l'uso della suspense in modo perfetto. Hitchcock riesce a far entrare lo spettatore nella psicologia di un personaggio e a costruire una tensione sublime utilizzando sapientemente i raccordi, soprattutto di sguardo, con studiatissime e precise inquadrature e un montaggio da maestri. Soprattutto in una delle sequenze principi del film, nella parte finale. Così come spreme nella suspense lo spettatore in modo inesorabile, spietato, letale, nell'altra sequenza più memorabile di "Sabotaggio".
All'epoca fu criticato dal pubblico proprio perché giudicato troppo duro, spietato. Con uno sguardo diverso, al giorno d'oggi proprio questo aspetto oltre all'abilità registica di Hitchcock risultano i suoi maggiori punti di forza. Inoltre, anche il finale evita stucchevoli e palesi lieto fine, restando comunque teso e drammatico, con una protagonista femminile che dovrà comunque affrontare la sua disperazione, il suo shock e il suo lutto. Bello, davvero. Film coraggioso e maturo. Questa volta anche la spy-story si segue più piacevolmente e lo stile del film con quel finale teso ed esplosivo (che cabarettista, eh) aiuta a passare sopra a certe ingenue soluzioni di trama comunque tranquillamente perdonabili. Anche l'ambientazione della sala cinematografica è molto funzionale, uno spazio utilizzato con intelligenza, mostrato quasi come un "tunnel" di passaggio tra l'interno-casa dei protagonisti e l'esterno. Il cartone animato che si vede, che fa da contrasto ad una delle scene più belle e drammatiche, ad un certo punto è firmato Walt Disney, nientemeno, appena un anno prima della rivoluzione in lungometraggio di "Biancaneve e i Sette Nani".
"Sabotaggio" ha il meglio di Hitchcock: sequenze straordinarie, tensione e suspense espresse ai massimi livelli, coraggio e controllo perfetto del mezzo cinematografico nella regia e nel montaggio.